Cerca

Economico

Bucarest. Soldi, presidente Libera e AMI, all'assemblea dei produttori europei di mais

Approfondita analisi del comparto compresso tra dazi, costi di produzione e prossima Pac

Bucarest, i componenti dell'assemblea dei produttori di mais

Preoccupazione per la situazione della maiscoltura per costi di produzione dazi e Pac

La maiscoltura al centro dell’attenzione a Bucarest, dove si è svolta l’annuale assemblea della Confederazione europea dei produttori di mais (CEPM) a cui l’Italia con le sue delegazioni ha sempre fornito un importante contributo attraverso l’AMI, Associazione dei maiscoltori italiani, presieduta oggi da Cesare Soldi, presidente anche della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi. Quest’anno poi ricorreva un’edizione speciale trattandosi del 40° anniversario della sua fondazione.

“L’occasione è stata propizia per fare il punto della situazione sulla maiscoltura europea, ha detto Cesare Soldi al rientro da Bucarest, in un contesto in cui i prezzi del mais sono messi sotto pressione dall’instabilità geopolitica, dall’incertezza commerciale (tra mosse e contromosse tariffarie) e dalle prospettive di buoni raccolti in Sud America, la preoccupazione ora si estende anche al fronte costi”.

Proprio in concomitanza dell’assemblea CEPM, il Parlamento europeo ha approvato la modifica dei dazi sulle importazioni di fertilizzanti da Russia e Bielorussia, respingendo tutti gli emendamenti proposti. A larga maggioranza è passata la proposta della Commissione su dazi aggiuntivi sull’import di alcune merci, tra cui appunto i fertilizzanti, a partire dal prossimo mese di luglio.

“Decisione che nel tentativo di colpire le entrate economiche del Cremlino e ridurre la dipendenza dell’Ue, ha sottolineato Soldi, innescherà un’escalation dei costi dell’ordine di 45€/ton. Si mette così a rischio la già fragile redditività del settore. A questo provvedimento si aggiunge a livello nazionale quello sui fertilizzanti azotati. In particolare, si sta prospettando il divieto assoluto dell’impiego di urea nel Bacino Padano a partire dal 1° gennaio 2027, senza alcuna fase transitoria realmente   attuabile   e   senza   alternative   valide   presenti   sul   mercato. Questa rappresenta un’imposizione insostenibile per le imprese agricole. Inoltre, sul fronte ucraino le misure autonome di liberalizzazione commerciale (ATM) scadranno il 5 giugno. La Commissione europea ha in questi giorni proposto di introdurre quote e dazi sui prodotti Ucraini venduti nel mercato unico, tornando al vecchio regime”.

Ma l’attenzione alle relazioni commerciali non si esaurisce però con l’Ucraina ma guarda anche all’accordo Eu - Mercosur e le necessarie garanzie di reciprocità negli scambi.           

In questo contesto sta prendendo il sopravvento la discussione in corso sulla prossima PAC che è stata oggetto di una interessante tavola rotonda proprio nel consesso di Bucarest.

L’attuale Politica Agricola Comune, ha proseguito Soldi, ha tagliato i pagamenti diretti ai cerealicoltori del 35% - 50% decretandone di fatto una marginalizzazione nel contesto internazionale. E’ necessario allora guardare alla prossima PAC, le cui anticipazioni sono attese per il 16 luglio. Resta centrale il nodo del bilancio post-2027. E’ fondamentale un bilancio ben finanziato; un bilancio agricolo rinforzato che sia tra l’altro indicizzato all’inflazione. Il tutto per garantire competitività alle nostre imprese e sicurezza alimentare ai nostri cittadini. Un bilancio che sia dedicato e separato da altri fondi (no al fondo unico). La PAC deve essere forte e non frammentata in strumenti nazionali che rischiano di creare squilibri tra Stati membri”.

“La PAC dovrà mantenere l’attuale struttura a due pilastri, ha concluso Soldi, e dare maggiore centralità ai pagamenti diretti non solo incrementandone le risorse ma anche semplificando ulteriormente la condizionalità, mantenendo i risultati ottenuti per esempio in materia di diversificazione. E come presidente dell’Associazione Maiscoltori non posso che ribadire, dopo anni di crisi, la necessità dell’introduzione di un pagamento accoppiato per il mais, proprio per rivalutarne il ruolo strategico nell’economia agricola dell’Unione europea”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Confagricoltura

Caratteri rimanenti: 400