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Economico sindacale
28.04.2025 - 09:43
Una agricoltura prospera e produttiva per la sicurezza alimentare significa anche stabilità economica e sociale
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti è stato chiamato a tenere un intervento introduttivo all’inaugurazione del 218esimo anno dell’Accademia nazionale di agricoltura. Nel suo intervento il presidente Giansanti ha richiamato la necessità di sostenere un’agricoltura italiana ed europea forte e competitiva e il ruolo che questa svolge in termini di stabilità socio politica nell’assicurare sicurezza e disponibilità alimentare e quindi di un settore agricolo produttivo e competitivo per affrontare le sfide dello scenario geopolitico che si va configurando a livello europeo e mondiale.
Il titolo della prolusione del presidente di Confagricoltura e del Copa era infatti: "Agricoltura, sicurezza e libertà: nuove prospettive per l'Europa". Temi che da tempo sono al centro dell’azione sindacale di Confagricoltura e che con il nuovo assetto politico e amministrativo dell’Ue sembrano avere trovato maggiore considerazione rispetto al passato con il documento “Vision of agricolture and food”.
“L'epoca straordinaria che stiamo vivendo, ha ricordato Giansanti, dopo il covid, la guerra in Ucraina e altre tensioni geopolitiche ha riportato al centro dell’attenzione mediatica l'agricoltura perché si è capito che è rappresenta un settore strategico per gli equilibri delle democrazie. Tant'è che nei Paesi dove c'è un'agricoltura forte c'è anche una democrazia forte. Oltre alla democrazia, l'agricoltura garantisce la libertà di poter avere a disposizione quantità di cibo sufficienti e di alimenti sicuri”.
“Ho particolarmente apprezzato le parole del nostro presidente Giansanti, ha commentato Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, perché ribadite in un contesto di alto livello e che sono state largamente condivise da quel qualificato consesso, per cui confido questa condivisione possa unire le forze e portare a dei risultati concreti nell’ottica di un rilancio dell’agricoltura europea, italiana e lombarda, anche in considerazione del complicato quadro geo politico internazionale che si sta delineando e con i riflessi sull’economia mondiale e sugli scambi commerciali”.
Nel documento di visione sul futuro dell'agricoltura presentato di recente l'Ue si torna a parlare di produttività e competitività. “Due termini che per anni erano scomparsi dal vocabolario delle istituzioni comunitarie facendo un errore enorme, ha sottolineato Giansanti nel corso del suo intervento, secondo una logica da mondo perfetto e una rincorsa a obiettivi difficili da raggiungere come quelli del Green Deal pur perdendo un 10% di produttività dell'agricoltura europea. Ma per fortuna oggi ci troviamo di fronte a un netto cambio di passo da parte della Commissione europea. Ma per tradurre in concreto queste buone intenzioni servirà un budget per la Pac adeguato perché se è vero che anni fa la Pac occupava oltre la metà del budget europeo, oggi siamo sotto il 30% che equivale allo 0,4% del Pil degli Stati membri. Una somma non adeguata a garantire l'autosufficienza alimentare, il giusto reddito agli agricoltori e un giusto prezzo per i consumatori”.
Il mondo evolve e lo fa rapidamente e con queste evoluzioni cambiano anche i rapporti di forza e gli scambi commerciali, si veda ed esempio l’effetto negativo dei dazi Usa che potrebbero avere sull’export dell’agroindustria europea. L’agricoltura è uno dei principali asset economici di molti paesi in forte crescita ed evoluzione come i Brics. In questo quadro in rapida evoluzione l’agricoltura europea non può farsi trovare impreparata.
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