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Nuovo Piano Nazionale per la Peste Suina Africana valido per il triennio 2025-2027

Testo integrale scaricabile

Nuovo Piano Nazionale per la Peste Suina Africana valido per il triennio 2025-2027

Il Ministero della Salute ha emanato il nuovo Piano Nazionale per la Peste Suina Africana valido per il triennio 2025-2027 e comunicato alle Regioni e Province Autonome per la sua attuazione. Il testo integrale del nuovo piano è disponibile cliccando qui. Il Ministero nella sua comunicazione di trasmissione evidenzia la necessità e l’importanza di una scrupolosa alimentazione dei sistemi informativi dedicati, nonché della programmazione, in particolare per quanto riguarda gli aspetti della preparazione alla gestione di una eventuale emergenza, ed altresì della formazione e degli esercizi di simulazione.  Inoltre, sottolinea l’importanza della predisposizione ed organizzazione delle attività relative all’individuazione delle eventuali zone di restrizione e delle conseguenti misure di controllo da attuare nelle stesse.

Davide Berta, presidente della Sezione suini di Confagricoltura Lombardia: “La nostra regione è stata una delle più colpite dalla Psa e tuttora è a maggior rischio a causa della grande incidenza della suinicoltura professionale che contempla circa il 50% dei suini allevati nel nostro paese. Quindi, da un lato ben venga questo piano ma dall’altro è la conferma di ciò che è diventato ormai palese da tempo: con la Psa ci dovremo convivere ancora a lungo. Tuttavia, prendo atto che è un atto indispensabile per tutelare la filiera suinicola nazionale: una delle più apprezzate nel mondo e che, proprio a causa della Psa, ha subito perdite importanti sul piano commerciale con pesanti impatti negativi sugli allevatori che sono le vere e principali vittime della Psa, e penso alla provincia di Pavia. Per questo chiedo l’accelerazione delle misure volte ad un tempestivo ristoro dei danni indiretti per quegli allevatori che, loro malgrado, si sono trovati coinvolti in questa vicenda. I suinicoltori confidano nell’operato del Commissario straordinario Giovanni Filippini e nel senso di responsabilità e collaborazione, fin qui dimostrata, di Regione Lombardia e delle altre Istituzioni come l’Istituto zooprofilattico sperimentale per la difesa del territorio e della suinicoltura. Infine, per parte nostra esprimo, come peraltro ampiamente dimostrato finora, la piena e completa disponibilità alla massima collaborazione”.

Il Piano viene elaborato parecchi mesi prima la sua approvazione da parte della Commissione, in questo caso a maggio 2024, periodo in cui la situazione epidemiologica presentava una evoluzione differente dalla presente e ancora non era stata dichiarata l’eradicazione da parte della Sardegna. Il Piano, quindi, presenta degli aggiornamenti anche rispetto alla normativa vigente che fanno riferimento all’Ordinanza 5/2024 e non più alla 2/2024 oramai abrogata.

Il Piano in allegato, quindi, contiene talune integrazioni contrassegnate dalla dicitura ‘integrazione’ e da parentesi quadre, che contraddistinguono le parti aggiornate con le nuove disposizioni vigenti. Il Ministero precisa che per la regione Sardegna, visto che lo scorso settembre 2024 ha raggiunto lo status di indenne da PSA, dal 2025 condurrà le attività di sorveglianza come da Piano 25/27 e non più con attività separate e differenziate dal restante territorio nazionale.

Viene inoltre evidenziato che rientrano nei costi ammissibili al cofinanziamento per gli aspetti più strettamente correlati alle rendicontazioni:

- il campionamento e i test diagnostici di suini domestici nelle zone libere e in quelle sottoposte a restrizione ed in base alla tipologia di allevamento;

- il campionamento e i test diagnostici nei cinghiali;

- la rimozione e lo smaltimento in sicurezza di cinghiali morti o abbattuti;

- l’acquisto di materiale per l’attività di formazione ed informazione;

- l’acquisto di disinfettante per prevenire l’introduzione e diffusione della malattia.

Viene infine ribadito che, limitatamente alle Regioni infette, si devono elaborare, revisionare ed applicare i piani di eradicazione regionali, contestualizzandoli alle singole situazioni epidemiologiche.

In una ulteriore nota il Ministero della Salute DGSAF del 20 gennaio 2025 specifica la modulazione della sorveglianza passiva per la Peste Suina Classica rispetto allo status sanitario per Peste Suina Africana del territorio considerato e della popolazione interessata dalla PSA.

La nota segnala soprattutto la ricerca del virus PSC con metodiche biomolecolari che devono essere effettuate sui campioni di suini domestici e/o selvatici differenziandoli a seconda che l’attività sia svolta:

- nella zona indenne o in restrizione I;

- nella zona in restrizione II;

 - nella zona in restrizione III per presenza del virus solo nel domestico;

- nella zona in restrizione III con presenza del virus anche nel selvatico oltre che nel domestico.  

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