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ASSEMBLEA NAZIONALE
14.07.2023 - 17:35
Francesco Lollobrigida, Bruno Vespa e Massimiliano Giansanti
La due giorni di lavori assembleari di Confagricoltura è stata proficua e apre nuove prospettive per il settore primario.
Il confronto tra istituzioni, politica e imprese fotografa un comparto che ha i numeri per consolidare il proprio primato». Lo ha detto il presidente Massimiliano Giansanti, al termine dell’assemblea generale tenuta a Roma il 12 e 13 luglio nella parte pubblica (il giorno prima era stata la volta di quella privata, con l’approvazione all’unanimità del bilancio) che ha visto gli interventi dei ministri Antonio Tajani, Matteo Salvini, Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Lollobrigida, Daniela Santanché, Adolfo Urso e Anna Maria Bernini; insieme al vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, ed al presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni.
Nel faccia a faccia conclusivo con il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, Giansanti ha accolto con soddisfazione quanto annunciato per il settore, in linea con le richieste di Confagricoltura. A partire dal miliardo in più a favore dei contratti di filiera, nell’ambito della revisione del Pnrr, per soddisfare le richieste delle imprese. «Un risultato importante - ha sottolineato il leader nazionale dell’Organizzazione di Palazzo della Valle - perché rafforza il dialogo tra agricoltura e industria, che può fungere da caposaldo per un piano di crescita dell’intero sistema agroalimentare italiano».
Molto positiva anche l’attenzione che il Governo ha mostrato alla richiesta del presidente Giansanti di avviare un confronto strutturato tra i soggetti della filiera sulla formazione dei prezzi, dal produttore al consumatore, in un’ottica di medio periodo capace di dare certezze a tutti. «Questo strumento avrebbe già consentito di far fronte alla forte crescita dell’inflazione alimentare, che ha prodotto un calo dei consumi». Il presidente di Confagricoltura ha quindi ribadito le preoccupazioni sull’inasprimento dei tassi di interesse, che rischia di provocare un brusco calo dell’attività economica.
Sul fronte ambientale, anche alla luce delle recenti posizioni europee relative all’uso dei fitofarmaci, alle emissioni e al ‘Ripristino della Natura’, il quadro resta aperto: «Non è stata presa alcuna decisione definitiva; anzi, i punti di riferimento dei rispettivi negoziati sono migliorati rispetto alle proposte iniziali della Commissione Europea. Restano ancora impegnative le sfide per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, ma va riconosciuto che i risultati ottenuti oggi sono il frutto delle azioni di Confagricoltura e delle decisioni assunte dal governo italiano in ambito europeo. Il messaggio forte che è arrivato dall’esecutivo è quello di una spiccata sensibilità e attenzione sui grandi temi dell’agricoltura e dei mondi agricoli che noi rappresentiamo, affrontati con un sano pragmatismo», ha ribadito.
«Quindi questa volontà da parte dei ministri di iniziare a costruire un nuovo modello organizzativo della filiera agroindustriale, andando a prefigurare nuovi obiettivi sfidanti, è proprio quello che ci aspettavamo. Del resto noi agricoltori siamo pragmatici per natura, perché siamo abituati a confrontarci con la natura tutti i giorni. Siamo orgogliosi di essere italiani e del nostro operato, ma abbiamo bisogno di sostegno. Confagricoltura si mette a disposizione per lavorare insieme al governo per l'obiettivo di aiutare gli agricoltori a fare il loro mestiere, che è alla base del sistema-Paese.
Quanto all’aumento dei prezzi, è un tema molto complesso: dobbiamo costruire un sistema di regole che garantisca il mercato libero, ma protegga i costi in momenti di grande crisi senza svalutare la produzione». Intervenendo sul tema della card sociale, Giansanti ha poi chiarito: «Abbiamo sostenuto il percorso della card sociale: potevamo chiedere quelle stesse risorse per sostenere le filiere produttive, invece lo abbiamo fatto per sostenere quelle del consumo, dando una mano a tutti i cittadini in difficoltà rispetto al costo del carrello della spesa. La card quindi va nella giusta direzione; noi ovviamente abbiamo chiesto che venissero inserite quasi tutte le produzioni agricole; certamente il caffè non lo produciamo, ma abbiamo anche un’industria alimentare in Italia che è leader mondiale. E quindi sono stati coniugati gli interessi dell’industria alimentare con quelli dell’agricoltura».
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