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Raggiunto l'accordo sul prezzo: 150 euro/tonnellata, valorizzato anche il prodotto tardivo con un euro in più al giorno dopo il 12 settembre

Corrado Ferrari, presidente si sezione di Confagricoltura Lombardia: trattativa lunga e difficile, ma abbiamo raggiunto i nostri obiettivi

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Raggiunto l'accordo sul prezzo del pomodoro da industria per il 2023

Finalmente è stato raggiunto l’accordo sul prezzo del pomodoro da industria per l’annata 2023 fissato a 150 euro per tonnellata. Non nasconde la sua soddisfazione, Corrado Ferrari, presidente della sezione pomodoro di Confagricoltura Lombardia, che analizza i termini dell’accordo.

“Era un obiettivo che ci eravamo posti, spiega Ferrari, è stato sofferto ma decisamente voluto da parte dei produttori e delle loro Organizzazioni di prodotto. E’ stata una trattativa lunga, difficile ma alla fine proficua. I 150 euro per tonnellata erano il nostro obiettivo, è vero che le tabelle relative alla qualità sono rimaste quelle del 2022, abbastanza penalizzanti, ma considerando che in questa annata ci sarà meno prodotto possono essere considerate accettabili. Inoltre abbiamo ottenuto un importante risultato sul pomodoro tardivo. Dal 12 settembre in avanti verrà riconosciuta una integrazione di prezzo di un euro per tonnellata e per giorno, fino ad un massimo di 15 euro alla tonnellata”.

I risultati raggiunti sono della massima importanza e consentono di guardare alla prossima campagna, che si presente difficile per il meteo, con un poco più di tranquillità.

“Il loro conseguimento è stato possibile, prosegue Ferrari, grazie alla fermezza ed unità di intenti di tutte le Organizzazioni di prodotto che erano coinvolte: 13 su 13; non ci sono state fughe in avanti, ma massima collaborazione tra le quattro Op delegate alla trattativa: Asipo, Apol, Ainpo e Terremerse, nel rispettare il mandato ricevuto dal  tavolo del pomodoro”.

Dunque unità di intenti e di comportamento. I dati portati al tavolo delle trattative dalla componente agricola hanno consentito di raggiungere un risultato già conseguito in altri paesi tra i principali produttori mondiali di pomodoro: Spagna, Portogallo e California. Ed essendo che la qualità del nostro prodotto è decisamente elevata ed apprezzata per tutte le principali trasformazioni non si sarebbe potuto scendere al di sotto della soglia dei 150 euro/tonnellata.

Conferma Ferrari: “Il prezzo ottenuto è equo per tutti: produttori ma anche trasformatori, lo hanno dimostrato i dati portati in trattativa.   Guardando alla stagione è molto significativa anche l’integrazione ottenuta sul tardivo. Infatti, la situazione meteo climatica di questo mese porterà a semine e trapianti più avanti nel tempo; inoltre le alluvioni in Emilia Romagna renderanno impraticabili per la coltivazione del pomodoro quei terreni oggi sommersi dall’acqua a causa dell’asfissia. Per cui ci aspettiamo una stagione produttiva con una ridotta disponibilità di prodotto decisamente significativa; in questo momento difficile da quantificare ma decisamente significativa”. 

Contenimenti produttivi che potranno essere quantificati più avanti nel tempo.

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