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Boselli: «Per la moderna agricoltura servono agrofarmaci con principi attivi innovativi»

Altri spunti di riflessione sul rapporto Agrofarma. Dati che confermano l'uso responsabile

Distribuzione di agrofarmaci

Per la difesa della colture è necessario disporre di agrofarmaci innovativi ed efficaci

Il report di Agrofarma di cui abbiamo già dato conto su questo sito con il commento del presidente Antonio Boselli è ricco di dati ed informazioni sull’evoluzione dell’uso di prodotti per la difesa sanitaria delle colture nel tempo. Anche in funzione di nuove esigenze della società e del progredire della ricerca verso nuove molecole, più efficaci e maggiormente sostenibili

«Alcuni altri passaggi del report sono molto significativi - commenta ancora il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli - in particolare quelli relativi ad una nuova categoria di agrofarmaci. A confermare la grande evoluzione dell’attività agricola anche il dato sulle vendite di sostanze a basso rischio e di sostanze attive non chimiche che in Italia hanno registrato una crescita importante seppur leggermente inferiore al dato complessivo UE.  Dal report emerge come l’Italia registri riduzioni più importanti rispetto al dato UE nelle vendite di sostanze candidate alla sostituzione e di sostanze attive chimiche».

Ecco alcuni dati significativi. Delle 393 sostanze attive attualmente autorizzate/rinnovate in UE, 187 (48%) sono state approvate nel periodo 2004-2014; e la restante parte (52%) negli ultimi 10 anni (2015-2025). La situazione in Italia è sostanzialmente in linea, con 160 delle 299 sostanze ad oggi impiegabili (54%) autorizzate entro il 2014 ed il restante 46% a partire dal 2015.

Ad oggi sono autorizzati in Italia 2.332 agrofarmaci, di cui 393 prodotti autorizzati per l’impiego in agricoltura biologica. Nel periodo 2011 - 2025, è stato autorizzato l’84,6% degli agrofarmaci attualmente sul mercato in Italia.  Per i prodotti impiegabili in agricoltura biologica, la quota di prodotti autorizzati a partire dal 2011 è di oltre l’85%.Del totale di circa 10.000 agrofarmaci autorizzati prima dell’anno 2000, ad oggi ne rimangono in commercio solo 100 (1%), la quota di agrofarmaci ancora disponibili tra quelli autorizzati dopo il 2000 sale invece al 32%. Più del 95% degli agrofarmaci attualmente in commercio sono stati autorizzati a partire dal 2000: il 10% nel decennio 2000-2009 e l’85,5% nel periodo 2010-2025. Tra il 1° gennaio 2024 e il 20 ottobre 2025 è stato autorizzato in Italia un totale di 380 prodotti.

Di questi, 164 fungicidi (43%), 107 diserbanti (28%), 91 insetticidi/acaricidi/feromoni (24%) e 18 prodotti appartenenti ad altre categorie (5%, nematocidi, rodenticidi, etc.).

La situazione nei primi 10 mesi del 2025 rispetto ai 12 mesi del 2024 mostra un calo nel numero di autorizzazioni di fungicidi (44 finora, rispetto alle 120 del 2024) e dei diserbanti (27 vs 80 nel 2024); nelle altre categorie il numero di autorizzazioni resta sostanzialmente in linea con l’anno precedente.  

Nel periodo gennaio 2024 – ottobre 2025 sono stati autorizzati in Italia un totale di 38 agrofarmaci il cui impiego è consentito in agricoltura biologica: 17 in più rispetto al corrispondente periodo 2023-24. Tra questi, più della metà è costituita da insetticidi-acaricidi-feromoni (60%), il restante da fungicidi (24%) e altri (16%).

C’è un cambiamento in corso, che passa non solo dal fornire nuove soluzioni, ma al contempo, dalla corretta applicazione delle buone pratiche di difesa colturale.

«Gli agricoltori sono consapevoli di ciò, tant’è che da anni agiscono in campo per garantire una sempre maggiore sostenibilità, da intendere in tutte le sue accezioni (ambientale, sociale ed economica) – ha dichiarato Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica – gli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma sono un’ulteriore prova di come il settore stia già evolvendo nella giusta direzione: l’innovazione, la formazione e l’adozione di soluzioni sempre più moderne e sicure rappresentano le chiavi per garantire un futuro competitivo all’agricoltura italiana ed europea».

«Gli agricoltori sono già operativi su questi temi, conclude Antonio Boselli, ma per contrastare vecchi e nuovi parassiti oltre agli stress dovuti ai cambiamenti climatici necessitano costantemente di nuovi formulati negli agro farmaci per una difesa efficace delle colture».

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