Cerca

EXPORT

Dazi Usa-Ue, accordo raggiunto con tariffa base al 15%

Boselli: «Duro colpo per il nostro export. Servono chiarimenti sulle ricadute per l'agricoltura»

Boselli sui dazi: <il 15% un appesantimento per il nostro export agro alimentare>

Si è trovato un accordo tra gli Stati Uniti e l’Europa sulla questione dei dazi commerciali. La trattativa che ha portato all’intesa in Scozia tra il presidente USA Trump e la presidente dell’Unione Europea von der Leyen sull’applicazione di una tariffa media del 15% ha evitato che venisse applicata alle merci europee dal prossimo 1° agosto il dazio del 30% minacciato inizialmente da Trump. Il punto di incontro del 15% da un lato ha suscitato un certo sollievo, perché è meno del 30% minacciato, ma dall’altro preoccupazione perché si tratta comunque di un appesantimento delle condizioni per il nostro export.

Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia commenta l’accordo: «Sono ancora molte le questioni aperte sui singoli settori che dovranno essere oggetto di accordi particolari. E tra questi senza dubbio il settore agroalimentare e quello agricolo, di cui è trapelato poco e niente. In termini generali posso dire solo che questo accordo spero possa mettere fine ad un'incertezza che non fa certo bene alle imprese e ai mercati».

Poi vi sono alcune cose che a livello generale devono essere ancora chiarite: «Certamente - continua Boselli - ad esempio come si applica la tariffa del 15% sulle merci. È supplementare a quelle già in vigore con un effetto cumulativo e in questo caso la tariffa complessiva potrebbe essere ben superiore a seconda delle merci, oppure andrà ad assorbire quelle già esistenti? La corretta interpretazione di questa sua applicazione fa tutta la differenza del mondo».

«Per quanto riguarda il comparto agroalimentare l’incertezza è ancora molta. L’ export verso gli Usa vale otto miliardi. Su alcuni prodotti, come alcuni formaggi di pregio, vi è già un dazio del 15%. Occorre vedere se l’accordo raggiunto assorbe questa tariffa oppure se sarà cumulativa, in questo caso la tariffa raddoppierà. Ma sembra anche che si stia preparando, a margine dell’accordo, una lista di prodotti a zero dazi».

Dal Consorzio del prosciutto di Parma segnalano che l’accordo comunque influirà sull’export verso gli Usa, che nel 2024 ha registrato il massimo storico dell’esportazione per 800.000 prosciutti. Gli Usa sono il principale mercato dopo quello italiano e si tratta comunque di una situazione preoccupante per tutta la filiera che alimenta la produzione dei prosciutti.

Qualche primo commento anche dal comparto vitivinicolo, altro asset importantissimo dell’export agroalimentare italiano. L’Unione italiana vini segnala che con i dazi al 15% il costo finale al consumo di una bottiglia venduta negli Usa potrebbe arrivare ad avere un incremento del prezzo di vendita anche superiore al 180%.

«Non abbiamo ancora informazioni specifiche sul settore agricolo - conclude Boselli - per il quale speriamo di limitare i danni. Tuttavia, ritengo che un atteggiamento delle Ue determinato possa comportare soluzioni più praticabili. È comunque positivo l’atteggiamento unitario della Ue, occorre sostenerla con determinazione anche nei prossimi passi».


Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Confagricoltura

Caratteri rimanenti: 400