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L’Associazione, che non ha fini di lucro, ha lo scopo di valorizzare la produzione di pioppo e delle altre essenze legnose a rapido accrescimento.
L’A.P.I. è parte integrante della Commissione Nazionale per il Pioppo e della Consulta Nazionale delle Foreste e del Legno, ed è l’ideatore ed il costitutore della Pro-Populus, associazione con sede a Bruxelles che raggruppa, con intenti comuni, tutti i trasformatori ed utilizzatori di legno in Europa. La creazione di questa associazione ha ricevuto l'appoggio della CEIBOIS, la “Confederazione Europea delle Industrie del Legno”.
I membri fondatori della Pro-Populus, oltre all’A.P.I. sono: Centre de Populiculture du Hainaut asbl (Belgio); Chambre Syndacal du Peuplier de France (Francia); Fedemar asbl (Belgio), Federacion Nationale des Scieries (Belgio); Federlegno-Arredo asbl (Italia); Unie Vlaamse Bosbouw vzw (Belgio); Pedro Garnica Ortiz (Spagna). Il VicePresidente della Pro-popolus è il Presidente dell’A.P.I.
L’A.P.I. collabora inoltre, fin dalla sua fondazione, con l’Istituto di Ricerca per la Pioppicoltura di Casale Monferrato, oggi denominato Unità di Ricerca CRA-PLF.
In particolare alcune delle finalità istituzionali che l’Associazione persegue sono:
favorire lo scambio di informazioni tra i soci per la migliore collocazione sul mercato dei legnami prodotti; promuovere ogni iniziativa idonea alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente.
La realtà pioppicola negli ultimi decenni ha subito dei forti mutamenti e con essa anche l’attività svolta dalla Associazione Pioppicoltori Italiani. Fino ai primi anni ’80 gran parte dell’attività condotta dalla Associazione era concentrata su tutti gli aspetti connessi ad una ottimizzazione quali - quantitativa delle produzioni, poiché il mercato era caratterizzato da una richiesta di materiale che, pur contraddistinta da una ciclicità che rifletteva i turni colturali decennali, rimaneva comunque sempre consistente. Dalla metà degli anni ’80 il comparto ha dovuto affrontare una profonda crisi, determinata in gran parte dall’avvento di nuove metodologie produttive per la produzione dei pannelli truciolari e dalla possibilità di importare a basso costo legname di pioppo da altri Paesi della Comunità Europea. Da quel momento alla pioppicoltura è stato attribuito un ruolo di tipologia di produzione normalmente attuata in agro-ecosistemi sensibili e/o con una funzione significativa dal punto di vista della sicurezza idrogeologica. Si è allora intensificato il ruolo della Associazione come diretta interfaccia con la Pubblica Amministrazione ed in particolare, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, con l’Autorità di Bacino per il Fiume Po.
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