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SINDACATO
12.12.2025 - 16:24
Il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli
«Una narrazione puramente ideologica, priva di alcun fondamento scientifico, fuori dal tempo e fortemente fuorviante che, ancora una volta, rischia di mettere in cattiva luce il settore primario».
Con queste parole il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli, ha commentato (come già fatto anche dall’Accademia dei Georgofili) una delle ultime puntate di “Indovina chi viene a cena”, incentrata sui cosiddetti “partigiani contadini”, contrapposti alle multinazionali che, secondo quanto andato in onda, sarebbero vere e proprie distruttrici della biodiversità.
«Ci risiamo – commenta Boselli – ancora una volta, peraltro su una delle reti della tv di Stato, ci troviamo di fronte ad una visione dell’agricoltura totalmente errata. Si tende sempre a contrapporre il miglioramento genetico, elemento fondamentale per l’evoluzione dell’agricoltura nel suo complesso, al mondo puro e virtuoso dei “contadini”, termine peraltro ormai desueto e fuori luogo. Oggi parliamo di imprenditori agricoli, di aziende che fanno della tecnologia e dell’innovazione elementi imprescindibili nel loro lavoro quotidiano, e soprattutto di miglioramento genetico come preziosissimo alleato del comparto agricolo, non certo come demone da scacciare ad ogni costo».
E da quest’ultimo punto di vista, il mondo Confagricoltura si è sempre dimostrato all’avanguardia: «Fin dall’inizio – prosegue Boselli – abbiamo sostenuto le TEA, le nuove Tecniche di Evoluzione Assistita, e i recenti passaggi legislativi in loro favore non fanno altro che legittimare ancora di più la nostra posizione. Regione Lombardia, d’altro canto, ha recepito in pieno il messaggio, dando il via alla prima sperimentazione sul riso e, con il nuovo anno, sul mais».
A far paura poi sono le affermazioni, totalmente errate, su alimentazione e salute. Nel corso della trasmissione infatti si è parlato di “insalate in atmosfera controllata che perderebbero completamente potere antiossidante, possibile relazione tra autismo e glifosato, citazioni di studi già ritirati e successivamente smentiti”: «Tutti elementi gravissimi, che alimentano paura anziché conoscenza, e gettano fango sul settore in maniera totalmente infondata. Si tratta infatti di banali insinuazioni, già ampiamente smentite da studi accurati, che fanno appunto del rigore scientifico e dell’oggettività gli unici strumenti su cui basarsi».
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