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Filippini sulla Psa: «Situazione in miglioramento, insistere su biosicurezza e sorveglianza»

Milani: «Per il saldo degli indennizzi non aspettiamoci tempi brevi»

Filippini sulla Psa: «Situazione in miglioramento, insistere su biosicurezza e sorveglianza»

Il commissario straordinario alla Psa Giovanni Filippini è intervenuto ad un incontro di aggiornamento promosso dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia Romagna sull’evoluzione della situazione sanitaria. «Che sta migliorando - ha detto Filippini - grazie ad un buon lavoro di squadra includendo la sua struttura, le regioni, gli allevatori ed i veterinari. Tuttavia, bisogna continuare a tenere alta l’attenzione. La Psa non è più presente negli allevamenti ma è ancora presente nei cinghiali. Dobbiamo lavorare per tenerla isolata, lavorando insieme, insistendo su biosicurezza e sorveglianza».

Qualche giorno prima si era riunito il direttivo della Sezione suini di Confagricoltura Lombardia, presieduto da Davide Berta e con la presenza del presidente nazionale Rudy Milani. Temi all’ordine del giorno: progetto “Carne suina da allevamento sostenibile”, situazione Psa, mercati e convegno alla Fiera di Cremona.

Davide Berta ha illustrato il progetto lanciato da Regione Lombardia “SQNZ, carne suina da allevamento sostenibile” volto alla valorizzazione economica di tutti i tagli dei suini, in particolare, quelli legati ai circuiti delle Dop dei prosciutti e delle altre Dop collegate. «Iniziativa lodevole - ha detto Berta - ma che presenta ancora alcuni punti di criticità, primo tra tutti, l’entità dei volumi necessari: si  pensa che sia necessario disporre di almeno il 30% del patrimonio suinicolo nazionale, vale a dire circa due milioni di suini e poi il fatto che sarebbe necessario disporre di una accurata valutazione economica relativa ai costi da sostenere e ai benefici attesi».  

«Il progetto è sempre stato seguito sin dall’inizio - ha affermato Rudy Milani - e nella versione presentata è già stato molto migliorato nel disciplinare di produzione grazie al nostro contributo. Ma vi sono ancora aspetti da migliorare, ad esempio sulla filiera dei controlli, per la quale non è ancora noto  l’organismo di controllo. E poi vi è da valutare il ruolo delle altre organizzazioni interessate, ad esempio Assica che ha partecipato allo sviluppo ma che sembra piuttosto dubbiosa».

Con queste premesse la sezione ritiene che vi sarebbe comunque un aumento della burocrazia e che si introduca uno standard medio di produzione più elevato e che questo possa poi diventare lo standard per tutti.  Il concetto di partenza ha un senso per la valorizzazione delle carni, ma con il termine “sostenibile” si finirebbe per penalizzare tutti gli allevatori che non avranno aderito.

Il tema della PSA è particolarmente delicato e in costante evoluzione su cui i sia Milani che Berta sono in costante con il commissario straordinario alla Psa Giovanni Filippini, e di conseguenza con la commissione Ue, il Ministero della salute e con le principali regioni interessate.

«La situazione sta migliorando - ha detto Milani - ma non bisogna abbassare la guardia. Abbiamo avuto un audit in Lombardia ed Emilia Romagna della Commissione Ue che ha avuto una buona impressione del lavoro fatto. E ora ci aspettiamo che a caduta si possa arrivare gradualmente ad un deciso rallentamento delle misure e delle aree di restrizione».

Sugli indennizzi, ad oggi è stato pagato all’incirca il 70% e manca il 30%. «Il totale a disposizione - ha comunicato Milani - ammonta a 25 milioni di euro. Una volta ultimato questo conto si farà un taglio lineare per accontentare tutti. Fino ad oggi sono stati usati soldi italiani, ma si sta andando verso risorse comunitarie con una compartecipazione al 50%. Per il periodo dal primo novembre ‘24 ad oggi per gli allevatori in zona di restrizione non aspettiamoci tempi rapidi».

Sui mercati ha relazionato il consigliere Zampolli in quanto commissario camerale. «Stiamo facendo di tutto per tirare un po' su il prezzo dei maiali, mentre gli altri entrano in commissione per farlo calare. Nel recente passato il numero dei maiali allevati era diminuito mentre ora è in ripresa. Il peso medio c’è, siamo sui 172 kg. Il timore per il prossimo futuro è che la controparte faccia pagare le buone quotazioni registrate negli ultimi mesi».

Sugli aspetti commerciali Berta: «Bisogna mettere in condizione gli allevatori di produrre in modo competitivo. Ci vuole libertà di utilizzare la genetica che si preferisce per fare il miglior prodotto».

Infine la Fiera di Cremona per la quale la sezione sta organizzando un convegno sulla riduzione dei farmaci e sull’antimicrobico resistenza. Temi aria anche all’opinione pubblica e sui quali, grazie ai dati disponibili di Classyfarm, si è in grado di dimostrare la loro costante diminuzione. Dati da divulgare presso i mass media.

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