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APPUNTAMENTI
22.09.2025 - 14:19
Il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli
Regione Lombardia ha tenuto a Lodi, una delle zone di elezione dell’agricoltura lombarda, il sesto forum dedicato allo sviluppo sostenibile. Il tema dell’incontro lodigiano è stato “L’agricoltura nei processi di mitigazione e adattamento”.
Sono intervenuti gli assessori regionali Giorgio Maione e Guido Guidesi, rispettivamente con delega ad Ambiente e Clima e allo Sviluppo Economico. In precedenza, un indirizzo di benvenuto, ma non solo, da parte del presidente della provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio. A seguire una serie di interventi economici, tecnici e sociali, sotto forma di tavola rotonda, coordinati da Erminio Trevisi, docente di zootecnia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona.
Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, che ha partecipato alla tavola rotonda sviluppando il tema “L’agricoltura lombarda, verso un modello innovativo e sostenibile”, al termine dell’incontro ha manifestato la sua soddisfazione per i contenuti politici degli interventi dei due assessori regionali e del presidente della Provincia di Lodi.
«Intanto perché - ha affermato Boselli - sono usciti da schemi classici, si sono addentrati nel merito dei problemi agricoli che toccano anche diversi livelli dei loro assessorati rivendicando un ruolo trainante del settore agricolo allo sviluppo, alla economia della Regione e al mantenimento dei principali fattori di produzione naturali come il suolo, l’aria e l’acqua. Con un aspetto rilevante riservato anche alla questione della occupazione e della società nel suo insieme».
Tutti temi che lo stesso Boselli aveva approfondito nel suo intervento pensando all’agricoltura di oggi, con un occhio al passato, ma proiettata nel futuro.
«Il territorio lombardo - ha detto ancora Boselli - è stato modellato dagli agricoltori nel corso dei secoli in piena armonia con l’ambiente, molto prima che la sostenibilità diventasse di così stretta attualità, e continuano a farlo ancora oggi. Basta considerare che l’agricoltura è l’unica attività economica che assorbe emissioni oltre ad emetterne. Dunque, con un bilancio positivo che comunque si fatica ancora a quantificare con precisione. Poi bisogna considerare gli aspetti economici dell’attività agricola e il fatto che l’Italia è deficitaria di materie prime agricole e la produzione di cibo è strategica quanto e più di quella energetica. Per cui gli agricoltori hanno un compito importante, che deve essere rivalutato agli occhi dell’opinione pubblica. E su questo la politica ci deve aiutare, ad esempio, con eventi come quello odierno in cui ciascuno si assume le proprie responsabilità e lavora in modo propositivo per la soluzione del problema ambientale. Soluzione che richiede un forte passaggio di mentalità da parte del mondo agricolo, che richiede anche una specifica formazione per l’accesso a nuove tecnologie, un deciso ricambio generazionale con l’ingresso di giovani nella gestione delle imprese agricole e la preparazione e disponibilità di manodopera qualificata. La politica ci deve accompagnare in questi passaggi per arrivare ad avere una agricoltura moderne e funzionale, in grado di produrre cibo sano, di qualità, ad un prezzo ragionevole e in grado di preservare l’ambiente e fornire il giusto reddito agli agricoltori. Con l’incontro di oggi si ha la percezione che si stia andando in questa direzione».
I riferimenti di Boselli sono stati evidentemente rivolti agli interventi degli assessori regionali Guidesi e Maione e del presidente della provincia di Lodi, Santantonio, che hanno affermato, sia pure con toni e riferimenti diversi, il “ruolo ed il primato” dell’agricoltura nel governare il processo di mitigazione dei cambiamenti climatici sulla società e anche ad adattarsi ad essi, ma anche, importantissimo, il governo delle acque, altro elemento cruciale per gli aspetti ambientali e climatici.
Un chiaro esempio più volte citato è stato l’adozione della legge regionale sul clima e gli adeguamenti al controllo delle emissioni sempre più affinate, ma anche alla necessità di una ricerca a tutto campo. Importante poi passare da una cultura coercitiva e di controllo ad un percorso di premialità per chi è disponibile ad abbracciare una nuova filosofia nell’approccio produttivo.
Conclusioni dell’incontro affidate ad Erminio Trevisi, che ha parlato della necessità di acquisire da parte della collettività una mentalità di “Buon governo del territorio” con un approccio olistico, globale ed onnicomprensivo per usare nel migliore dei modi le risorse di cui disponiamo. In tutto ciò la ricerca e l’innovazione tecnologica assumono un ruolo fondamentale che devono accompagnare gli aspetti economici e sociali legati a lavoro e occupazione.
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