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Sindacale
21.05.2025 - 05:55
Da oggi è operativa la possibilità di richiedere la certificazione SQNBA
Confagricoltura Lombardia ha organizzato un incontro di aggiornamento sui temi dell’SQNBA e di Classyfarm vi hanno preso parte Francesco Maraschi dirigente Unità Organizzativa Veterinaria della Sanità regionale e Giorgio Varsico direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna , insieme a Luigi Bertocchi del Crenba di Brescia e Loris Aborali pure dell’IZSLER.
Dopo l’introduzione ed i saluti di rito durante i quali sia Maraschi che Varisco hanno apprezzato l’iniziativa e ribadito l’importanza di questi incontri e la loro disponibilità a proseguire un percorso di formazione ed informazione per migliorare le conoscenze degli allevatori verso le nuove indicazioni normative cui attenersi, si è entrati nel merito dei problemi.
Luigi Bertocchi ha approfondito il tema del Sistema di Qualità Nazionale del Benessere Animale (SQNBA) esordendo con una anticipazione: da venerdì scorso è stata depositata presso il MASAF, con la supervisione di Accredia, la lista delle aziende in grado di effettuare le certificazioni sul benessere animale, che fino ad ora erano l’anello mancante del sistema, che da oggi diventa così operativo. L’allevatore che intente certificarsi può scegliere da questo elenco la struttura a cui affidarsi.
La certificazione SQNBA è un percorso evolutivo e prende il via da Classyfarm che prevedeva già una sorta di certificazione volontaria e da questa si parte con una serie di prerequisiti che l’allevamento deve possedere per proseguire nel percorso di certificazione.
L’Istituto di certificazione scelto può accedere a Classyfarm e valutare se l’allevatore possiede i prerequisiti, che sono una ventina, necessari per accedere alla certificazione SQNBA. Secondo Bertocchi il 99% degli allevamenti di bovine da latte rientra nei prerequisiti.
Bertocchi ritiene anche che circa il 50% degli allevamenti sia già pronto per ottenere la certificazione finale SQNBA, il 30% la potrebbe raggiungere facilmente con modesti adeguamenti aziendali e gestionali e solo il 20% potrebbe avere delle difficoltà, in genere legate a caratteristiche strutturali dell’allevamento che potrebbe richiedere investimenti di un certo livello per adeguarvisi. E ha fatto due esempi: la superficie scivolosa dei camminamenti in grado di causare zoppie ed un elevato livello di mortalità negli adulti, superiore al 5%.
Bertocchi ha anche aggiunto che il Comitato tecnico scientifico che ha elaborato la proposta aveva individuato un doppio livello di certificazione, proposta rigettata dal Masaf per agevolare l’ingresso degli allevamenti nel sistema di certificazione, ma che potrebbe essere ripresa in un secondo tempo dopo avere analizzato i dati del primo anno di funzionamento.
E’ evidente che questo meccanismo innescherà dei processi di filiera, ad esempio di latterie e cooperative di trasformazione del latte, ad aderire alla certificazione SQNBA con qualche problema operativo visto che il sistema potrebbe portare anche alla certificazione di prodotti finiti per il consumatore. Si porrà quindi il problema per queste strutture di lavorazione e trasformazione del latte di avere tutti gli allevatori soci o conferenti ad essere ad aderirvi, oppure a raccogliere e lavorare il latte in due momenti diversi.
Un’altra conseguenza della certificazione SQNBA potrebbe essere, e lo sarà quasi certamente, è quella di rappresentare un nuovo standard della produzione di latte, anche in relazione al pagamento del latte alla stalla, integrando i parametri sulla qualità già in essere.
In seguito, Loris Alborali ha fornito un quadro sugli aggiornamenti del sistema Classyfarm che è diventato di più facile lettura e anche di adesione visto che ora vi si può accedere da un’unica piattaforma. Lo strumento è sempre più utile per una valutazione della situazione del singolo allevamento in relazione alla media degli altri. Quindi può essere una importante guida ai processi di miglioramento aziendali. Novità importante: fornisce anche indicazioni relative alla situazione aziendale rispetto ai premi Pac sull’ecoschema livello 1 calcolando il rispetto dei parametri antimicrobici rispetto al valore soglia definito per ciascun orientamento produttivo.
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