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Economico
29.04.2025 - 09:28
L'agroalimentare italiano si conferma uno dei settori trainanti dell'economia nazionale anche nel 2024. Lo evidenzia il nuovo Report Agrimercati di ISMEA relativo al IV trimestre dell'anno, che presenta una congiuntura positiva per molte filiere, con segnali incoraggianti sul fronte della produzione, dell'export e del rapporto tra prezzi e costi di produzione in agricoltura.
“E’ certamente positivo il rapporto di Ismea sull’agroalimentare italiano relativo al 2024, ma i suoi contenuti vanno contestualizzati a questi primi mesi del 2025, in cui la nuova amministrazione Usa, ha creato un clima di grande incertezza”. Così Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, nel commentare i dati del rapporto di Ismea sull’andamento dell’agroalimentare del nostro paese. “Inparticolare sulla questione dazi che, se confermati, potrebbero danneggiare pesantemente il nostro export, che si è avvicinato al record di 70 miliardi. Non solo, occorrere fare una valutazione oggettiva sulla evoluzione della situazione socio politica in atto che ha avuto e potrebbe avere una grande influenza nell’assetto economico e negli scambi. Ad esempio, nell’acquisto di primari fattori di produzione come i fertilizzanti dall’Ucraina e anche sull’approvvigionamento di cereali. Su tutto poi la questione climatica che è una variabile indipendente. Per cui per il 2025 è bene avere un atteggiamento prudente”.
Il contesto economico mondiale sintetizzato da Ismea.
Nel 2024 l'economia mondiale ha mostrato segnali di stabilità, con un rallentamento dell'inflazione e una ripresa del volume degli scambi commerciali internazionali rispetto al 2023. Nonostante alcuni elementi di incertezza legati all'evoluzione della politica commerciale statunitense e alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e in Ucraina, le prospettive globali restano moderatamente positive. Le proiezioni dell'OCSE indicano una crescita del PIL mondiale pari al 3,3% sia nel 2025 che nel 2026, accompagnata da un ulteriore calo dell'inflazione. Il nuovo anno si apre comunque in un quadro complesso, in cui fattori come la volatilità del prezzo del petrolio - influenzato dal dibattito sui dazi negli Stati Uniti - e l'incertezza dei flussi di gas dalla Russia, continuano a richiedere attenzione. Per quanto riguarda la politica monetaria, è possibile che le scelte della Federal Reserve e della BCE seguano percorsi differenti, con effetti distinti sull'andamento dell'inflazione negli Stati Uniti e nell'Eurozona.
L'agroalimentare italiano nel contesto economico.
Mentre il manifatturiero segna una flessione, l'industria alimentare chiude l'anno con un incremento della produzione pari a +1,8%, confermando la solidità del comparto e la sua capacità di resistere alle difficoltà del contesto macroeconomico.
Le prime stime Istat per l'anno 2024 indicano un incremento in volume sia della produzione sia del valore aggiunto dell'agricoltura. La crescita della produzione ha riguardato sia le coltivazioni, sia il comparto zootecnico, sia le attività secondarie, in calo, invece, le attività dei servizi agricoli. L'annata è stata favorevole per frutta, ortaggi freschi e vino; in flessione per cereali, olio d'oliva e foraggi. Sul fronte economico, l'andamento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione conferma una riduzione nel 2024, con un -3,7% del valore medio dell'indice Ismea rispetto al 2023. I prezzi dei prodotti agricoli hanno guadagnato lo 0,9% sul livello medio del 2023. La produzione dell'industria alimentare, secondo l'indice elaborato dall'Istat, nel 2024 è aumentata dell'1,8% rispetto all'analogo periodo del 2023, a fronte di una riduzione del 3,7% di quella del manifatturiero nel complesso. Le esportazioni italiane di alimenti e bevande nel 2024 sono aumentate del 7,5% rispetto al livello del 2023 sfiorando il record di 70 miliardi di euro, con una performance migliore rispetto alle esportazioni complessive che sono rimaste per lo più ferme sul livello del 2023. Le importazioni agroalimentari nel 2024 sono aumentate del 7,2% (-3,9% le importazioni totali nazionali). Queste dinamiche hanno determinato un ulteriore miglioramento della bilancia commerciale agroalimentare rispetto al 2023, con un surplus di circa un miliardo di euro.
I consumi domestici dei prodotti agroalimentari.
Secondo i dati dell'Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, nel 2024 il carrello della spesa per i prodotti alimentari da consumare in casa è costato agli italiani lo 0,9% in più rispetto al 2023. Nel quarto trimestre dell'anno i prodotti del "largo consumo confezionato" hanno fatto registrare una crescita dei fatturati nei canali retail di circa il 3%, grazie alla ripresa dei volumi e a un progressivo rientro del fenomeno inflattivo. La dinamica dei volumi nel carrello differisce tra i vari comparti: ritrovano slancio ortofrutta e bevande, mentre si riducono i prodotti proteici di origine animale (in controtendenza solo le uova). Crescono gli acquisti in volume dei prodotti legati a salute e benessere, e di quelli con tempi di preparazione ridotti (es. zuppe e piatti pronti).
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