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Sindacale Economico

Academy: Confagricoltura traccia la rotta per il futuro dell'agricoltura

Giansanti, Boselli e Tinelli: analisi dei problemi, prospettive e proposte

Cristina Tinelli, Massimiliano Giansanti e Antonio Boselli

L'agricoltura europea del futuro al centro dell'Academy di Confagricoltura Lombardia

Negli uffici di Confagricoltura Lombardia una “Academy”, giornata di studio sull’agricoltura. “Abbiamo voluto organizzare questa giornata di studio con i presidenti e direttori delle strutture provinciali oltre ai presidenti delle sezioni di prodotto regionali, ha detto Antonio Boselli, per un confronto aperto e franco su quello che è stato fatto, quello che ci aspetta nel prossimo futuro e le sfide cui dovremo fare fronte nel periodo del prossimo mandato con un rinnovato parlamento europeo”.

L’impostazione è stata di un deciso taglio europeo quello che Massimiliano Giansanti, lo stesso Antonio Boselli e Cristina Tinelli, rispettivamente presidente di Confagricoltura e Copa, presidente di Confagricoltura Lombardia e responsabile dell’ufficio di Bruxelles di Confagricoltura, hanno dato all’”Academy” di Confagricoltura Lombardia tenutasi venerdì scorso a Milano. Uno sguardo d’insieme al presente con le dovute proiezioni al futuro della nostra agricoltura calata in un contesto europeo e mondiale.

Tema che è stato subito ripreso da Massimiliano Giansanti, reduce dalla Fiera di Berlino: “Diventa sempre più difficile il dialogo con la politica purtroppo spesso influenzata da atteggiamenti propagandistici. Tuttavia, devo dire che il nuovo commissario all’agricoltura, Christophe Hansen esso stesso agricoltore, ha una comprensione ed una visione immediata dei problemi agricoli. Questo facilita il dialogo ma non vuol dire che si trovino soluzioni immediate per le molte pressioni dell’opinione pubblica cui è soggetto il nostro settore, soprattutto nei paesi del Nord Europa. Per questo è necessario essere coesi come organizzazione sindacale e perseguire idee e progetti in grado di fare crescere i nostri soci e con essi il settore primario del nostro paese.  Abbiamo avuto un buon riscontro sul quaderno di campagna e ci aspettiamo notizie positive sulle Tea entro l’anno”.

In apertura di incontro Antonio Boselli aveva introdotto l’argomento con una sintesi sull’andamento della scorsa campagna agraria in Lombardia. “Un’annata in chiaro scuro con la parte ovest colpita da maltempo e Psa e la parte est più fortunata. Per il latte e la sua filiera l’annata ha avuto un andamento abbastanza soddisfacente mentre la stessa cosa non si può dire per la cerealicoltura. Per il 2025 temiamo un andamento climatico difficile con poca neve caduta in montagna e con il rinnovo dimolte concessioni idroelettriche con gare aperte anche ad investitori esteri il cui atteggiamento verso l’agricoltura può rappresentare un’incognita”.

“Sulla competitività agricola del nostro paese, ha ripreso Giansanti, è sempre più difficile trovare risorse adeguate in grado di contribuire ad un aggiustamento della bilancia commerciale con sbocchi verso nuovi mercati. Dobbiamo chiederci se possiamo produrre di più e quale modello agricolo dobbiamo adottare per farlo. Non vedo un dibattito su questo tema in Italia mentre se ne parla in Europa. Confagricoltura si sta ponendo il problema mentre si ha l’impressione che le altre organizzazioni non siano presenti su questo argomento. A differenza di soli pochi decenni fa, in cui i mercati agricoli avevano una dimensione prima locale e poi nazionale, oggi i mercati sono globali. Chi è in grado di vendere al minor prezzo fissa il limite anche per tutti gli altri, anche se le condizioni di produzione sono molto diverse a seconda dei paesi. Da qui deriva la nostra opposizione sugli accordi con il Mercosur”.

Preoccupazioni condivise da Boselli sulla competitività del nostro sistema agricolo, dei suoi rapporti con l’agroindustria e la bilancia commerciale del paese. “Secondo l’Ismea nel primo semestre del 2024 si è recuperata un po' di competitività sulla bilancia commerciale dell’agroindustria con un saldo attivo di 433 milioni di euro, mentre nello stesso periodo del 2023 eravamo in negativo. Il che significa che operiamo al limite. Esportiamo molto ma importiamo anche molto. Abbiamo alcune filiere come quella dei formaggi che vanno bene, alimentata da una produzione di latte che ha raggiunto quasi la autosufficienza, ma allo stesso modo importiamo molte materie prime e fattori di produzione che minano l’equilibrio della bilancia commerciale. Vi sarebbe la necessità di produrre di più materia prima, agendo su innovazione e produttività, da trasformare in prodotti derivati e finiti che i mercati esteri sembrano in grado di assorbire”.

Uno dei principali problemi emersi da parte delle imprese è stata la difficoltà a reperire addetti qualificati nelle aziende agricole, carenza che mina le potenzialità del nostro settore primario, soprattutto oggi che ci si avvale di tecnologie avanzate.

Argomenti che Confagricoltura sta ponendo ai massimi livelli di interlocuzione sia nazionale che europeo e per le quali sollecita risposte contribuendo in modo propositivo, come ha affermato Cristina Tinelli: “Il nostro ufficio di Bruxelles è molto attivo e presente sulle tematiche di principale attualità su cui ci confrontiamo costantemente con funzionari e politici delle strutture europee e gli imprenditori.  Sulla questione del personale stiamo stipulando accordi con la Tunisia per preparare maestranze sul posto e per inserirle poi nei contesti lavorativi”.  

L’ufficio Confagricoltura di Bruxelles ha concluso Tinelli “si occupa anche di internazionalizzazione delle imprese e organizza missioni di imprenditori a Fiere internazionale ed incontri B2B che finora hanno riscosso un deciso successo, nonché incontri internazionali di alto livello, anche con la rappresentanza parlamentare europea, per cui chi fosse interessato a entrare in particolari mercati può chiedere la nostra assistenza”.

  

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