Cerca

Emergenza PSA

Il presidente Fontana agli allevatori di suini: la Regione è al vostro fianco

Beduschi annuncia un nuovo bando per i ristori a breve

Boselli, Beduschi, Sempio e Milani

I suinicoltori ricevuti in Regione dai massimi vertici che si sono schierati con loro nella lotta alla Psa

Una delegazione di allevatori di suini di Confagricoltura Lombardia è stata ricevuta in Regione Lombardia dal Presidente Attilio Fontana e dall’assessore all’agricoltura Alessandro Beduschi. Tema la Psa, le misure per il suo contenimento, l’abbattimento dei cinghiali ed i ristori agli allevatori.

Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia che ha guidato la delegazione di allevatori insieme al presidente di Sezione nazionale Rudy Milani, a Davide Berta, presidente della Sezione regionale ed a Marta Sempio, presidente di Confagricoltura Pavia, ha espresso la più grande preoccupazione degli allevatori lombardi di fronte ad una situazione sanitaria dalle conseguenze nefaste per il comparto ma anche per i ritardi nella erogazione dei ristori dei danni indiretti che hanno letteralmente falcidiato gli allevatori nella provincia di Pavia.

Dietro sollecito del presidente Fontana e dell’assessore Beduschi ha poi invitato alcuni allevatori a prendere la parola per spiegare nel dettaglio la situazione che viene vissuta nelle aree di restrizione e tutte le conseguenze che ciò comporta. Ne hanno parlato Mauro Crivelli della provincia di Milano e Stefano Lamberti di Pavia. Entrambi titolari di allevamenti colpiti dalle misure sanitarie delle zone di restrizione.

 “Il problema principale, hanno detto, è la mancanza di prospettive. Le nostre aziende erano ben inserite in un sistema produttivo lombardo efficiente e strutturato. Abbiamo fatto investimenti importanti in strutture, mezzi e personale e ora ci troviamo vittime della speculazione con i suini che ci vengono pagati un euro al Kg. Una situazione insostenibile, nonostante i nostri allevamenti siano praticamente blindati e mentre dobbiamo far fronte a impegni con le banche ed il personale. Abbiamo dovuto ricorrere alla cassa integrazione ma è quella generica non specifica per il nostro settore e la Psa. Gli allevatori stanno aspettando i ristori anche da 18 mesi e a Pavia si è passati da 220mila suini allevati a meno di 50mila”.

Un intero comparto falcidiato nonostante la vicinanza della Regione che ha fatto tutto quello cha ha potuto. Impegno confermato dalla presenza del presidente Attilio Fontana e dalle parole dell’assessore Beduschi.

“Purtroppo, ha replicato l’assessore lombardo all’agricoltura, quello che ci dite è noto e lottiamo con difficoltà contro la Psa che purtroppo ci accompagnerà a lungo a causa della presenza dei cinghiali. Lo scorso anno ne abbiamo abbattuti oltre 18mila, il triplo rispetto all’anno prima, ma ancora non basta.   Dal punto di vista politico abbiamo fatto la nostra parte per i ristori dei danni diretti, che sono stati liquidati tempestivamente; per quelli indiretti la competenza passa al Masaf che ha già emesso un bando per la prima fase dell’epidemia. Un secondo bando che serve per i danni della seconda fase che è stata molto più intensa è in arrivo entro febbraio con una buona dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, anche se sembrano insufficienti. Poi aspettiamo gli aiuti dell’Ue come fatto per l‘aviaria per racimolare una cifra sufficiente per dare una prima risposta agli allevatori che stanno subendo fenomeni speculativi che possono portare anche all’abbandono dell’attività. Ma stiamo elaborando anche una proposta per togliere dalla speculazione la carne suina cercando di intervenire sul fronte dei macelli per non fare perdere soldi e lavoro agli allevatori e regalare la carne a chi specula sul tema. Infine, un piano per la messa in sicurezza dei suini allevati nelle zone di restrizione e contatti attivi con il ministro competente sulla cassa integrazione e misure di accompagnamento”.

Beduschi ha poi ceduto la parola al Commissario straordinario alla Psa, Giovanni Filippini, collegato on line, che è riuscito dopo trent’anni ad eradicare la Psa in Sardegna e che di fatto ha proseguito l’intervento che aveva tenuto in Fiera a Cremona alla fine di novembre. “Rispetto ad allora, rispondendo ad una sollecitazione di Rudy Milani, i tempi per una apertura delle zone di restrizione si sono allungati un poco a causa dell’ultimo focolaio riscontrato in provincia di Piacenza. Per cui da febbraio marzo si pena di slittare di circa un mese. Nei rapporti con la commissione Ue occorre essere molto prudenti e sapere quando non forzare la mano e questo è uno di quei momenti. Dobbiamo essere consapevoli di dover affrontare un percorso lungo, con una strategia complessa per una malattia complessa. Al momento ci stiamo impegnando per non fare uscire il virus dall’area in cui si trova e non farlo espandere ad est della Lombardia dove sono allevati 4 milioni di suini e verso ovest dove a Cuneo ce n’è un altro milione.   Il virus uccide il cinghiale e chiediamo agli agricoltori di collaborare per togliere le carcasse di cinghiali nelle zone di allevamento per evitare di diffondere il contagio. Faremo una certificazione delle zone soggette a bonifica dei cinghiali”.

Filippini si è poi soffermato sul problema dei danni: “Per quelli diretti avevamo un buon budget, mentre per quelli indiretti stiamo cercando di fare aumentare il budget. Tuttavia, bisogna essere consapevoli che le emergenze sanitarie stano aumentando, dobbiamo prepararci, vedi afta in Germania, ma anche l’influenza aviaria”.

Infine, sulle riaperture rivolto agli allevatori: “Sapete che abbiamo dovuto essere drastici, ma ove possibile abbiamo aperto ma con molta attenzione, perché con la Psa non si può sbagliare nulla”.

Ha chiuso gli interventi Rudy Milani, ringraziando il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore Beduschi per la vicinanza nella gestione di un problema complesso. “Sul piano politico si vedono le aziende coinvolte e occorre dare loro una prospettiva. Se è vero che i fondi alimentano la speculazione, è anche vero che non possiamo dire agli allevatori: chiudete. Per questo ci rivolgiamo al presidente della regione più importante, il nostro settore rappresenta due punti di PIL e le banche non aspettano”. Necessari interventi immediati ai massimi livelli.

 

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Confagricoltura

Caratteri rimanenti: 400