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Sindacale - Cerealicoltura
15.01.2025 - 05:39
La Ue sta proponendo limiti di tolleranza molto più restrittivi sulla presenza di micotossine nei cereali: preoccupazione dei produttori
La Commissione europea, fin dalla passata legislatura, sta valutando di modificare i limiti massimi ammessi nei cereali con una serie di raccomandazioni ai paesi membri, in particolare nella granella di mais, per la presenza di micotossine. La preoccupazione degli operatori delle filiere zootecniche è massima dal momento che le raccomandazioni sui nuovi limiti di tolleranza sono molto inferiori rispetto a quelli attuali e soprattutto non sembrano essere avvallati da evidenze scientifiche acclarate. Non solo, la proposta di adozione di nuovi limiti differisce da specie a specie e specializzazione produttiva: bovini da latte, bovini da carne, suini e avicoli, e anche qui apparentemente con la mancanza di una larga massa di dati in grado di giustificare una stretta così importante sui limiti di tolleranza.
Nella bozza in esame, per le materie prime rappresentate dalle granelle delle principali colture, vengono stabiliti livelli differenti in funzione della diversa esposizione al rischio delle colture stesse. Per i mangimi completi vengono espressi un limite di carattere generale e una serie di eccezioni di specifici impieghi definiti per specie e/o categoria allevata. Rispetto alla raccomandazione vigente, con riferimento alle materie prime vengono proposti valori limite più stretti con una riduzione compresa tra il 10 e l’83%.
Con riferimento alle materie prime, quella che più preoccupa è la contaminazione da fumonosine nella granella di mais in quanto essa è il principale ingrediente nei mangimi sia per impieghi nell’allevamento bovino, sia suino che avicolo, oltre che della maggior parte delle altre tipologie di allevamento. Ne consegue che il mais è largamente il principale cereale di origine nazionale per l’impiego mangimistico, rappresentando circa i ¾ del totale.
La riduzione proposta per le fumonosine nella granella di mais (-83%) appare come la più severa e quindi la più impattante. L’eventuale applicazione dei livelli espressi nella bozza di raccomandazione si ripercuoterebbe pertanto soprattutto su questa coltura e sulle filiere derivate.
La bozza di revisione della raccomandazione circa le massime concentrazioni tollerabili di alcune micotossine nei prodotti destinati all’alimentazione degli animali da reddito risale allo scorso anno. Tale bozza ha tenuto conto di due documenti dell’EFSA (2018 e 2022) che hanno valutato il rischio per la salute degli animali connesso alla presenza di micotossine nei mangimi ed hanno indicato delle soglie di sicurezza più stringenti rispetto a quanto convenuto precedentemente.
Secondo Cesare Soldi presidente Ami: “Le proposte di nuovi e più restrittivi limiti sulle fumonosine sul mais sono molto penalizzanti, non mi pare che trovino una adeguata giustificazione scientifica sia in generale che con riferimento alla singola specie animale. Questo potrebbe penalizzare ancora di più la produzione di mais nazionale, già sceso ai minimi storici, con un grave danno non solo per i singoli produttori, ma anche per la bilancia dei pagamenti nazionali, in quanto ci vedrebbe costretti ad aumentare ulteriormente il livello delle nostre importazioni. Ma anche con un altro rischio: mettere fuori mercato le principali Dop di origine zootecnica, come salumi e formaggi, per la cui produzione di materie prime ci si basa sul mais come fonte principale di energia per l’alimentazione del bestiame. Sulla base di questo primo incontro cercheremo il massimo coinvolgimento del nostro governo per tutelare l’intera filiera maidicola nazionale”.
L’iter è in corso e la discussione in atto. In Italia è stato creato il Gruppo di Lavoro Micotossine (GLM) da parte di Aires e a cui partecipano i principali stakeholder della filiera maidicola del nostro paese: mangimisti, società sementiere, industria molitoria, essiccatori e stoccatori, ricercatori e produttori. Tra questi ultimi il prof. Amedeo Reyneri, dell’Università di Torino e Cesare Soldi, presidente della “Libera” di Cremona e di Ami.
Lo scorso10 gennaio, si è tenuto un video incontro di livello europeo organizzato da Frans Verstraete, referente della Commissione Ue per il progetto di implementazione dei nuovi limiti.
Nel corso di questo incontro di valutazione delle proposte di revisione dei limiti di tolleranza si sono registrati gli interventi dei diversi interlocutori tra cui l’associazione dei mangimisti europei, delle ditte sementiere di caratura internazionale e dei produttori che hanno manifestato una serie di osservazioni sulle raccomandazioni della commissione.
Il prossimo passaggio dell’iter sarà il coinvolgimento dei governi nazionali dei 27 paesi membri per una valutazione allargata a livello istituzionale.
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