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Emergenza PSA

Il commissario Filippini, lavoriamo sul campo e con Bruxelles per sconfiggere la Psa

Rudy Milani, massima attenzione alla biosicurezza, il virus può essere ovunque

Rudy Milani e Vincenzo Tradi

La lotta alla Psa, dai cinghiali alla biosicurezza in allevamento e agli uffici di Bruxelles

Parlando della Psa agli allevatori di suini il commissario Giovanni Filippini: “Questo problema ci toglie il sonno.  Stiamo lavorando per confinare la presenza del virus nelle zone di restrizione. Occorre lavorare sulla biosicurezza negli allevamenti per ridurre la pressione biologica nelle aree soggette a restrizioni. Abbiamo dei territori in cui la pressione virale sta diminuendo. Stiamo operando sul territorio con particelle di un km quadrato con la mobilitazione di cacciatori, esercito e anche marina. Dobbiamo cercare dei vuoti nelle aree virali e non possiamo sbagliare nulla”.

Filippini è intervenuto da remoto durante un aggiornamento di formazione organizzato dalla Libera associazione agricoltori cremonesi sul tema della biosicurezza negli allevamenti suinicoli nel corso del quale è stato fatto il punto sulla Psa. Presenti Davide Berta, presidente della sezione suini di Confagricoltura Lombardia, Rudy Milani, presidente della sezione suini di Confagricoltura oltre a Vincenzo Tradi, dirigente della Ats Cremona Mantova insieme ad un paio di suoi collaboratori: Luisa Tamburini e Michele Vicari.

Occorre evitare che il virus della Psa arrivi nel suino domestico in queste zone di massima diffusione della suinicoltura, ha affermato Rudy Milani, perché se arriva nelle provincie di Cremona, Mantova e Brescia, penso che sarà molto difficile che ce la potremmo cavare. Dunque, massima allerta e attenzione alle misure di biosicurezza da porre in allevamento e anche alla gestione aziendale, nulla deve essere trascurato, e corsi di formazione e aggiornamento come questo sono indispensabili per gli allevatori che poi devono trasmettere queste nozioni alle maestranze e vigilare sul loro operato”.

Rudy Milani e Davide Berta, hanno poi interloquito con il commissario Filippini che ha fatto fornito un quadro attuale della situazione con riferimento ai programmi di contenimento ma anche a livello politico delle relazioni con gli uffici di Bruxelles che stanno vigilando sulla evoluzione della situazione virale nel nostro paese. Evoluzione da cui dipendono applicazioni di misure restrittive con la definizione delle aree di restrizione, piuttosto che di apertura e liberalizzazione della movimentazione di animali.

“In effetti, oltre alle azioni sul campo, ha spiegato Filippini, proseguono i contatti con Bruxelles con i rappresentanti delle istituzioni europee e con quelli di altri stati membri. Ho in mente un piano strategico con un orizzonte temporale di sei mesi che tengo aggiornato continuamente. Lavoriamo per fare uscire dalle zone di restrizione le aree del Nord Italia che ne sono coinvolte, ma è presto. Qualche apertura si potrà verificare nei primi mesi del 2025 a patto che la situazione si mantenga stabile. Stiamo raccogliendo i dati da presentare a Bruxelles per potere uscire da questa situazione. Vogliamo tornare alla normalità con tutte le garanzie di sicurezza del caso.  Aiutiamoci a fare tanta formazione, negli allevamenti e nel suino domestico”.

Ha concluso Rudy Milani: “Le Ats e l’Istituto zooprofilattico stanno compiendo le indagini epidemiologiche per capire fonti e ragioni della diffusione virale. Agli allevatori dico di stare molto attenti ai contatti e agli accessi in azienda anche da parte di persone e società che non hanno nulla a che fare con l’allevamento. I pericoli potrebbero nascondersi anche lì”.

 

 

 

 

 

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