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Sindacale
22.11.2024 - 09:53
Dai dati di Agrofarma l'agricoltura italiana ai vertici europei per un percorso virtuoso sull'impiego di agrofarmaci
Agrofarma, branchia specializzata di Federchimica nel settore agricolo, ha presentato i risultati di uno studio del suo Osservatorio su produzione ed utilizzo di agrofarmaci. I risultati sono estremamente interessanti sia in termini di utilizzo dei prodotti chimici per la protezione delle colture che di sicurezza alimentare: il settore agricolo italiano si dimostra molto virtuoso visto che il 99,5% dei campioni si presenta con residui al di sotto dei limiti di legge e fa registrare una diminuzione nel loro impiego del 14% negli ultimi dieci anni.
L’Osservatorio di Agrofarma è frutto di un progetto la cui responsabilità scientifica è stata affidata ad “Areté, The Agri-Food Intelligence Company”, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food.
I dati presentati dimostrano anche la riduzione nell’utilizzo di energia nei processi produttivi agricoli e delle sue emissioni, inclusi i gas ad effetto serra, utilizzando gli agrofarmaci in maniera sempre più consapevole ed ottimizzata, e confermano il percorso virtuoso dell’agricoltura italiana, volto alla razionalizzazione delle risorse e all’adozione di soluzioni sempre più orientate alla sostenibilità. Viene evidenziato quanto da tempo sostengono gli agricoltori e contrasta con un diffuso sentimento di sfiducia verso di essi che tende ad associare l’utilizzo della chimica in agricoltura a pratiche negative per l’ambiente.
Antonio Boselli presidente di Confagricoltura Lombardia commenta positivamente i dati dell’Osservatorio Agrofarma: “Dai quali viene avallata una rappresentazione corretta del comparto agricolo italiano lontana da falsi miti e fake news che non rappresentano quello che è l’impegno reale e quotidiano dei produttori agricoli che stanno seguendo un percorso virtuoso verso la progressiva riduzione dell’impatto ambientale, allo stesso tempo perseguendo il miglioramento delle rese produttive. L’innovazione e la tecnologia se ben applicate sono in grado di difendere la produttività agricola anche a fronte delle forti riduzioni di input – agrofarmaci in primis – che si registrano ormai da anni, per effetto del contenimento dei costi e delle richieste di maggiore sostenibilità da parte della società”
Prosegue quindi il miglioramento delle performance ambientali agricole: in termini assoluti, il settore agricolo italiano ha le emissioni complessive più basse rispetto ai Paesi UE presi a confronto (Francia, Germania e Spagna). Le emissioni di ammoniaca, infatti, continuano a ridursi e l’obiettivo di contenimento delle stesse concordato con l’UE per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021, mentre prosegue anche il percorso di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
Paolo Tassani, presidente di Agrofarma: “Dallo studio di Areté emerge con chiarezza l’impegno delle imprese del settore nello sviluppo di agrofarmaci innovativi e meno impattanti, dimostrato dal fatto che oltre l’83% degli agrofarmaci presenti sul mercato italiano è stato approvato o rinnovato dopo il 2011. Mentre la riduzione delle quantità vendute di prodotti fitosanitari in Italia, diminuite complessivamente del -14% negli ultimi 10 anni, mostra come l’industria, da tempo, sia impegnata in un percorso di costante ottimizzazione dell’uso di agrofarmaci. Un trend che, tuttavia, non riguarda la categoria dei prodotti a base di sostanze a basso rischio, cresciuta di oltre il 6000%”.
Infine, per la prima volta all’interno dell’Osservatorio sono stati analizzati anche i dati relativi al clima e agli effetti meteorologici che hanno interessato l’Italia negli ultimi decenni e i cui effetti sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Sono stati, infatti, monitorati gli indicatori di temperatura e precipitazioni che influenzano maggiormente la produzione agricola, la salute delle piante e la disponibilità di risorse idriche.
L’Osservatorio Agrofarma, dunque con i suoi studi, fa emergere con chiarezza lo sforzo e l’alta propensione dell’intero comparto all’innovazione, alla sostenibilità e alla sicurezza, nonché un’elevata attenzione verso le sfide che il settore agricolo dovrà affrontare nei prossimi anni anche a causa dei grandi cambiamenti rispetto agli eventi climatici che stiamo vivendo e di cui l’agricoltura è l’attività produttiva ed economica più direttamente coinvolta e per la quale la protezione delle colture diventa sempre più un elemento determinante.
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