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Sindacale

Boselli incontra Maione, suggerite azioni condivise per le misure sulle emissioni

Il tema delle emissioni al centro di un convegno alla prossima fiera di Cremona, il 30 novembre

Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia

Incontro positivo con Maione, abbiamo fatto proposte per il contenimento delle emissioni che hanno avuto un buon riscontro

Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, ha avuto un incontro con l’assessore all’ambiente di Regione Lombardia, Giorgio Maione. Al centro dell’incontro i principali temi ambientali che riguardano l’agricoltura e la zootecnia: le emissioni, sia nel suolo che nell’atmosfera. In buona sostanza nitrati e metano.

“L’incontro è stato molto produttivo, commenta Boselli, innanzi tutto è servito a chiarire l’effettivo ruolo e responsabilità del nostro settore sul totale delle emissioni: non più del 7% del totale. Dato certificato da Ispra e non confutabile. In secondo luogo, ci siamo posti in una situazione collaborativa, nel senso che, una volta appurata la presenza di un problema abbiamo cercato di individuare e suggerire soluzioni importanti che tengano anche conto della specificità del nostro settore e degli aspetti economici collegati. Tuttavia, per l’anno in corso abbiamo chiesto una certa elasticità nella adozione delle misure di contenimento, in particolare dei nitrati, anche se di stretta competenza dell’assessorato all’agricoltura, vista l’eccezionalità dell’andamento climatico”.  

Boselli e l’assessore Maione erano accompagnati dai rispettivi tecnici qualificati con i quali è stato possibile anche entrare nel dettaglio delle soluzioni proposte.

Molta parte dell’incontro è stato dedicato alla “normativa aria”, riguardante la copertura delle vasche di contenimento delle deiezioni, prevista con tempistiche scaglionate per i prossimi anni e basata su metodi di spandimento e interramento dei liquami.

“Per quanto ci riguarda, ha detto Boselli, riteniamo prioritario dare più importanza alla fase di spandimento, perché, anche da recenti studi, è emerso che è in questa fase che si riscontrano le maggiori criticità di dispersione di inquinanti in atmosfera, piuttosto che in quella di copertura delle vasche. Quindi occorre lavorare sull’interramento delle deiezioni con cui è possibile recuperare parte delle perdite dovute a sistemi semplici di copertura delle vasche, riducendo in maniera sensibile le emissioni. La tempestività e la tecnica di distribuzione sono fondamentali; buoni risultati si ottengono con l’interramento diretto o nel giro di pochissime ore, ad esempio 4. Da evitare utilizzo con piattello di spandimento e formazione di aereosol, meglio piuttosto la distribuzione a raso”.

Per quanto riguarda la copertura delle vasche Boselli ha suggerito alcune tecniche: “Fase che si può avvalere di sistemi semplici o naturali, quali la formazione del cappello sulle vasche degli allevamenti bovini o nei digestati piuttosto che utilizzo di paglie, palline o teli galleggianti in quelli suini. Tecniche che non hanno l’efficacia di una copertura fissa, ma garantiscono comunque un buon contenimento delle emissioni ad un costo decisamente inferiore e quindi più facilmente utilizzabili”.

La discussione, oltre ai metodi di contenimento, ha riguardato anche la prevenzione, ad esempio con l’impiego di specifici prodotti da utilizzare nella alimentazione delle bovine, o di prodotti da impiegare  nelle vasche di prima raccolta delle deiezioni.

In conclusione, ritiene Boselli “abbiamo cercato di evidenziare che per ottenere buoni risultati sulla riduzione delle emissioni inquinanti possiamo lavorare su tre fasi: stalla, vasche e spandimenti. E’ necessario lasciare maggiore flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi, la rigidità delle norme porta solo contrapposizione mentre invece occorre collaborazione, risorse adeguate per permettere alle aziende di progredire e trovare, nei Psr o nella futura Pac, forme incentivanti piuttosto che penalizzanti. L’agricoltore deve essere convinto e non obbligato nelle proprie scelte per ottenere risultati migliori. Insomma, incentivare forme di collaborazione reciproca”.

Atteggiamento che pare essere stato ben accettato da parte dell’assessore Maione. E questo approccio vale per tanti argomenti, ad esempio la minima lavorazione o il “no tillage”, l’uso di cover crop e quant’altro che possa andare verso una agricoltura sempre più sostenibile.

Il tema del contenimento di emissioni di metano nell’allevamento della vacca da latte è stato individuato per il convegno che Confagricoltura Lombardia, insieme alla Libera e ad Assalzoo proporrà alla prossima Fiera di Cremona.

 

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