Cerca

Economia lattiero casearia

Zanghini, Grana Padano in assemblea con un bilancio positivo: in crescita produzione ed export

Crotti: grana padano, autentico punto di forza dell'agroalimentare italiano

Renato Zanghini

Il presidente del Grana Padano, Renato Zanghini, ha presentato all'assemblea dei soci ottimi risultati gestionali

“Esprimo grande soddisfazione per i risultati gestionali dello scorso anno del Consorzio di tutela del Grana padano presentati nel corso dell’assemblea dei soci. In particolare quelli relativi alla penetrazione sui mercati esteri, con un trend di crescita continuo, ai prezzi di realizzo e a quelli produttivi: il Grana padano si conferma un autentico punto di forza del comparto agroindustriale italiano”. Con queste parole il presidente di Confagricoltura Lombardia, Riccardo Crotti, commenta la relazione all’esercizio 2023 del presidente del Padangrana, Renato Zanghini.

 

La relazione del presidente uscente Zanghini ha messo in evidenza come dal 1998, anno di attivazione della DOP Grana Padano, al 2023, l’incremento della produzione è stato del 66,87%, del 46,11% negli ultimi 20 anni e del + 4,84% rispetto al 2022.
Ripartita su base territoriale e comprendendo tutte le strutture produttive, la provincia di Mantova con 27 caseifici risulta il territorio più produttivo con 1.656.325 forme pari al 30,36% della produzione (29,8% nel 2022). Seguita da Brescia, con 1.255.020 forme lavorate in 29 aziende, e Cremona, con 946.156 forme uscite dai suoi 9 caseifici, che hanno quindi la media produttiva più alta nel consorzio con più di 105mila forme lavorate.

“Questi risultati sono motivo di grande orgoglio, prosegue Crotti, per i produttori lombardi che primeggiano nel panorama produttivo del territorio della Dop che si conferma come la prima al mondo e per questo mi complimento con il presidente e tutti gli amministratori del Consorzio per l’intelligente e lungimirante impostazione produttiva e commerciale che ha consentito la valorizzazione del latte dei produttori decisamente sopra la media della retribuzione ottenuta con la cessione all’industria alimentare”.

 

Anche i dati relativi alle vendite hanno mostrato un progressivo incremento.  Sul mercato interno, nell’anno 2023 la categoria “Formaggi duri tipici italiani” ha sviluppato un trend a volume positivo del +4,8% rispetto al 2022. Con una quota di 45,2% a Volume, il Grana Padano si conferma leader della categoria insieme al Trentingrana, mostrando una performance stabile a Volume (+0,4%) a fronte di una crescita a valore del +8,8% legata al protrarsi della fase inflattiva nel corso dell’anno. Se poi si esclude il Trentingrana in forte calo con volumi a -9,6%, la performance del Grana Padano risulta ancora migliore, con un +0,7% a volume.
Il prezzo medio del Grana Padano DOP ha inoltre registrato una crescita del +8,9%, arrivando ad un prezzo medio di 14,68 €/kg. Su base annua il valore raggiunto dall’intera categoria dei formaggi duri si è attestato a 15,76 €/kg, registrando una crescita del +6,8% rispetto al 2022, quindi inferiore a quella del Grana Padano DOP e del Trentingrana, salito del 7,7% sino a 15,40 €/kg.
Il Grana Padano DOP si conferma inoltre leader in tutte le aree geografiche Nielsen, pur con trend diversi, e con quote di mercato nel comparto tra il 43,7% nel Nord est ed il 46,8 di Sud e Isole.


Tendenze analoghe per le vendite nei vari canali distributivi. Grana Padano e Trentingrana detengono la quota di mercato più alta tra i formaggi duri tipici, tra il 41,5% dei discount e il 46,7% dei supermercati.
Tre le tipologie volumi di Grana Padano e Trentingrana in crescita del +6,0% tra le forme, che valgono il 56% del mercato, miglioramento dello 0,7% tra i pezzi preconfezionati a peso imposto dell’1,6% nei grattugiati e dell’1% sul segmento scaglie. In calo solo i bocconcini, dello 0,3% su un decremento complessivo dei duri del 2,3%.

 

Per quanto riguarda l’export parlano i dati pubblicati da ISTAT sull’export dei formaggi. Ne emerge che nel 2023 le esportazioni di Grana Padano DOP raggiungono complessivamente 2.482.891 forme, in crescita del 6,55%, pari al 48,4% della produzione marchiata che è stata destinata ai mercati esteri.   Un risultato in controtendenza, quindi, con quello di altri settori del food che hanno visto crescere i volumi solo a fronte di crescita dei prezzi al consumo al di sotto il trend dell’inflazione, a valori inferiori.

 

L’Europa, con 2.060.484 forme, assorbe l’83% delle esportazioni di Grana Padano DOP, con un incremento del 6,9% rispetto al 2022. E la Germania, con una crescita del 5,53%, consolida sempre di più il primato di principale destinatario per le esportazioni di Grana Padano DOP, per un totale di 599.448 forme.
Nel complesso, anche i mercati extra UE28, dopo l’espansione registrata nel 2022, consolidano un incremento del 5,14%, per un volume complessivo di 607.530 forme.

 

Renato Zanghini, presidente uscente, ha voluto lanciare anche un messaggio per il futuro, affermando che per continuare con la crescita lo spazio è l’export, ma senza perdere di vista l’Italia che comunque consuma oltre 2,5 milioni di forme. Bisogna anche assecondare le tendenze e gli orientamenti dei consumatori con la sostenibilità di processo, con il benessere animale e con la salubrità di prodotto.  Perché il settore zootecnico é bersaglio di quanti, in nome di un opinabile ambientalismo sfruttino e alimentino questa tendenza animalistico/ambientale per sostituire i nostri alimenti zootecnici, carni, latte, formaggi con cibo sintetico da bioreattore. Per questo ai nuovi amministratori competerà proseguire con energia e determinazione il percorso svolto che ci sta dando ragione. E verrà fatto con il nuovo Piano Produttivo e con il nuovo Piano Strategico da varare, come primo atto della nuova Governance, al prossimo novembre.

Parole che non sono sfuggite a Crotti che commenta e conclude: “Si tratta di risultati assolutamente straordinari non solo per il passato ma anche perché sono state poste delle solide basi per proseguire con questo trend anche negli anni a venire. Che il nuovo consiglio di amministrazione, appena rinnovato, ed il nuovo presidente nominato dovranno portare avanti ed implementare. Le figure di spicco e con grande esperienza in tutte le fasi della filiera del Grana padano non mancano, in particolare appartenenti al mondo della cooperazione, in grado di garantire all’interno del Consorzio una voce specifica, non solo per i trasformatori, ma anche per i produttori di latte”.

 

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Confagricoltura

Caratteri rimanenti: 400