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Avicoltura
20.03.2024 - 09:44
Zanotti ha portato all'attenzione dell'assessore le principali criticità del comparto avicolo
La sezione avicola di Confagricoltura Lombardia è stata ricevuta dall’assessore regionale all’agricoltura e sovranità alimentare Alessandro Beduschi.
L’incontro è stato convocato dall’assessore dopo che il presidente Mauro Zanotti aveva inviato una nota circostanziata circa i principali problemi che gravano sul comparto e alla quale lo stesso assessore aveva comunque già fornito una prima risposta scritta. La delegazione degli allevatori era composta, oltre che dal presidente Mauro Zanotti, da alcuni dei presidenti delle sezioni provinciali: Emanuela Donelli da Cremona, Elisa Dominoni e Franceso Trifilò da Milano, Mauro Gaboardi da Mantova, accompagnati anche da IIdebrando Bonacini segretario regionale della sezione avicola Confagricoltura Lombardia.
In apertura di incontro Beduschi ha sottolineato come la Regione presti la massima attenzione al comparto avicolo lombardo e come questo debba essere tutelato e valorizzato nei confronti dei produttori ma anche dei consumatori dal momento che è in grado di fornire proteine nobili a costi contenuti. Per cui nei prossimi bandi regionali occorrerà sempre più porre al centro dell’attenzione non solo la questione del benessere animale, di quelle ambientali dettate dalle direttive sulle emissioni su aria e acqua, di emanazione comunitaria, ma anche aspetti in grado di sostenere la produzione ed il reddito degli allevatori.
Mauro Zanotti, e l’intera delegazione di Confagricoltura, hanno apprezzato la sensibilità e le parole di Beduschi verso il comparto avicolo che, pur essendo uno dei principali comparti della zootecnia lombarda, necessita per proseguire nel suo ruolo produttivo, in linea con gli aspetti ambientali, di benessere animale e di adeguamento alle normative sanitarie, di cospicui investimenti, che spesso la redditività attuale del comparto non è in grado di assicurare. E al proposito ha ricordato come i margini del finanziamento a fondo perduto, seppur di una certa consistenza, non siano spesso sufficienti per garantire l’adesione agli stessi bandi.
Inoltre, in un’ottica di ristrutturazione produttiva e territoriale del comparto avicolo, potrebbe essere utile mettere allo studio un piano di abbandono produttivo su base volontaria incentivato economicamente. L’eventuale progetto di ristrutturazione produttiva, coordinata a livello nazionale ed estesa anche ad altre regioni ad alta densità avicola, sarebbe molto utile anche ai fini di un maggior distanziamento per la tutela sanitaria e potrebbe favorire investimenti importanti e necessari per chi intende proseguire nell’attività per aumentare il livello di competitività che oggi non si riesce sempre a garantire anche a causa della mancanza di reciprocità in molti paesi competitori, ma anche della difficoltà ed onerosità all’accesso al credito bancario, tuttora su livelli molto elevati.
E a questo riguardo la delegazione degli allevatori di Confagricoltura Lombardia ha ricordato all’assessore i gravi danni subiti nel corso dell’ultima e pesantissima epidemia di influenza aviaria e come siano ancora in attesa di una cospicua parte dei ristori per i danni indiretti risalenti al 2022. Tema su cui l’assessore ha dichiarato il proprio impegno per cercare di farvi luce in accordo con le istituzioni centrali.
Altro tema fondamentale toccato da Zanotti è stato il rapporto con le società soccidanti, che rappresentano ormai l’unica opzione produttiva. E’ uno strumento strategico nella gestione economico finanziaria, sconta però un problema ormai a tutti evidente: la mancata e corretta ridistribuzione economica all’interno della filiera, problematica ormai annosa dovuta anche alla posizione dominante delle ditte soccidanti. Tema di portata nazionale che deve essere posto in quella sede ma che deve essere studiato e approfondito nelle sedi territoriali dove insistono i produttori.
Al termine dell’incontro sia l’assessore che gli avicoltori lombardi hanno manifestato la propria soddisfazione per questo incontro che potrebbe essere il primo per dare luogo ad un dibattito serio e costruttivo tra produttori ed istituzioni sul ruolo dell’avicoltura lombarda in relazione anche all’attivazione di attente interlocuzioni con il nuovo governo della Ue che si andrà a formare dopo le elezioni europee di giugno.
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