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Avicoltura

Zanotti: la sezione avicola chiede una rimodulazione dei punteggi a Regione Lombardia

Beduschi, alzato a 21 punti il punteggio per l'intero comparto avicolo

Un moderno e razionale allevamento avicolo

La sezione avicola chiede maggiore attenzione al comparto e più facilitazioni per i fondi PSR

Mauro Zanotti, presidente della Sezione Avicola di Confagricoltura Lombardia, a seguito di un incontro del direttivo della sezione stessa, ha inviato una nota circostanziata all’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, con cui, nel rimarcare l’importanza del comparto avicolo in regione, lo invita a valutare una revisione dei criteri di attribuzione dei punteggi nell’ambito dei progetti afferenti ai Piani di sviluppo rurale. Di seguito un estratto della nota invita all’assessore.

“L’avicoltura lombarda è un settore strategico per la sua economia ed è seconda, a livello nazionale solo a quella Veneta come dimostrano i seguenti numeri: la produzione nazionale conta 10.622 allevamenti per un totale di 147.035.356 capi; in Lombardia ci sono l’11.50% degli allevamenti con 1.222 strutture ed il 17.50% dei capi con 25.713.930 animali; è la seconda Regione dopo il Veneto che conta 2.727 allevamenti e 45.720.509 capi.

Negli ultimi anni l’avicoltura lombarda ha dovuto contrastare e lottare contro una nutrita serie di circostanze, eventi negativi e calamità come: l’influenza aviaria, la sostenibilità ambientale, il benessere animale, la direttiva IED e con esse l’aumentato carico burocratico che tutto ciò ha comportato.

Tutto ciò, unitamente all’aumento del costo dei principali fattori di produzione e le crescenti difficoltà ad accedere al credito bancario, ha compromesso la sostenibilità economica degli allevamenti avicoli.

Oggi se vogliamo competere a livello europeo per salvaguardare la nostra produzione ci troviamo nella condizione di recuperare competitività; abbiamo la necessità di ammodernare le strutture aziendali considerando che prevalentemente sono allevamenti edificati negli anni settanta.

Un allevamento moderno richiede investimenti strutturali e tecnologici, anche ai fini della biosicurezza, migliorie molto costose che difficilmente possono essere economicamente sopportate solamente dagli allevatori che si trovano ad un bivio: cercare di restare competitivi anche nel futuro effettuando quanto necessita oppure buttare la spugna e rinunciare a produrre.

Ricordo brevemente che a tutt’oggi non sono ancora stati liquidati i danni subiti da fermo produttivo per l’anno 2022.

In questo contesto e per la salvaguardia ed il rilancio dell’avicoltura lombarda Le chiedo di valutare le seguenti possibilità:

Una rimodulazione del punteggio del comparto produttivo oggetto di intervento, innalzando tale valore  almeno a 23 punti

Visto che la produzione avicola si è sviluppata in filiera con aziende mangimistiche e di trasformazione alimentare tramite i contratti di soccida; ciò ha comportato che il nostro settore non necessita di superfici coltivabili; per tale motivo ci risulta difficile accedere ai punteggi “EFFETTI AMBIENTALI” che hanno un valore totale di ben 57 punti. Questo non vuol dire che il settore non sia attento a tale problematica: sono ormai parecchi anni che il comparto avicolo deve rispettare la normativa IED a differenza di altre produzioni zootecniche; per tale motivo chiedo che alle aziende che devono rispettare tale normativa vengano riconosciuti 6 punti per poter sopperire al difficile accesso del punteggio “EFFETTI AMBIENTALI”.

Vorrei inoltre evidenziare che il settore avicolo, negli anni, difficilmente ha potuto accedere ai Piani di Sviluppo Rurale; pertanto, mi sento di proporre per il futuro di esaminare una ridistribuzione degli aiuti suddivisi prevalentemente per specie allevata”.

                                                                                                        

La lettera di Zanotti all’assessore Beduschi ha ricevuto una tempestiva e articolata risposta da parte dello stesso con la quale accoglie in modo parziale le richieste del presidente degli avicoltori lombardi. Ne riportiamo una sintesi con i passaggi più significativi.

 “...Ci rendiamo conto che i criteri di attribuzione dei punteggi premianti dell’operazione SRD 01 non sono esattamente a favore del comparto avicolo, come lei mi indica nella sua nota , ma sono “pensati” per cercare di risolvere un altro grosso problema che affligge le aziende zootecniche lombarde e di cui devo necessariamente farmi carico: la gestione evoluta e ambientalmente sostenibile degli effluenti zootecnici.

Ciò premesso la conclusione a cui sono potuto arrivare confrontandomi con i miei collaboratori e di alzare a 21 punti il punteggio di comparto per tutto il settore avicolo: purtroppo non è invece possibile assegnare sei punti “compensativi” alle aziende agricole che devono rispettare la normativa IED; principalmente per due motivi, il primo è che non è consentito assegnare alle aziende risorse comunitarie per realizzare interventi che portino al rispetto di una norma (es.  direttiva IED), il secondo è che il PSP non prevede l’assegnazione di punteggi “compensativi” ma solo punteggi legati ad interventi specifici.

Mi preme rammentale che nel corso del 2024 è prevista anche l’uscita del bando “SRD 02- investimenti produttivi agricoli per ambiente , clima e benessere animale”, la cui azione di è dedicata al comparto zootecnico (comprenderà interventi sia per il benessere degli animali che per la mia sicurezza degli allevamenti).

Augurandoci che a quella data l’epidemia di PSA non rappresenta ancora un’urgente priorità per il settore suinicolo il nuovo bando sarà una possibilità competitiva per il rinnovo degli allevamenti agricoli”.

          

 

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