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Il prezzo del latte ancora al centro dell'attenzione. Si cerca un accordo

Italatte manda le disdette e propone un nuovo contratto per il 2024. La sezione esamina la situazione

Vacche da latte

Italatte manda le disdette: in corso le trattative per il prezzo del latte 2024

 

Italatte invia le disdette e propone ai produttori un nuovo contratto per il 2024.  

La questione del prezzo del latte alla stalla continua ad essere irrisolta. La sezione latte di Confagricoltura Lombardia, si è riunita per fare il punto della situazione e per delineare le mosse da fare per il prossimo futuro in relazione alla determinazione del prezzo alla stalla: occorre porre le basi contrattuali per il prossimo anno.

Nelle ultime settimane si è manifestato qualche segnale positivo dai mercati europei, in particolare per l’Italia, con il latte spot che è risalito verso quota 53 centesimi nei primi giorni di ottobre. In leggera ripresa a livello europeo gli indici generali dei prezzi per il burro, il latte scremato in polvere, quello intero ed alcuni formaggi di riferimento.  

Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia: “Abbiamo sollecitato anche la politica regionale, che, se è vero che non può intervenire direttamente sulla determinazione del prezzo del latte alla stalla, può definire un quadro di misure all’interno del quale muoversi. Qualche giorno fa si è tenuto il tavolo latte di livello regionale alla presenza dell’Assessore Beduschi a cui abbiamo formulato le nostre richieste e a cui abbiamo lasciato un documento con precise richieste sul comparto latte, necessariamente di contorno alla questione prezzo, visto che la sua definizione è comunque un fatto privato tra imprese, ma comunque estremamente utili a definire un quadro ben definito di contesto economico”.  

In ogni caso Crotti, anche in relazione alle difficoltà del momento, tende a privilegiare il dialogo con la controparte industriale.

Italatte ha inviato due comunicazioni ai produttori manifestando per iscritto ai propri conferenti la volontà di disdire, per tutti, il latte contrattualizzato con scadenza 31 dicembre e la possibilità di farne ripartire di nuovi, ma questa volta non per tutti, dal primo gennaio prossimo. L’intenzione di Italatte è di rinunciare a circa 1.000-1.500 q.li di latte.

Maurizio Roldi, presidente della sezione latte, segnala alcune perplessità sulla proposta che Italatte intende inserire nel nuovo contratto che si basa comunque sullo stesso meccanismo di indicizzazione con il peso complessivo del 30% dei prodotti nazionali, contro il 70% di quelli dell’Unione europea.

Si vedrà nei prossimi giorni se vi sarà la volontà di una ripresa delle trattative.

 

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