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BANDI
05.10.2023 - 16:10
C’è attesa nel mondo agricolo in vista dei prossimi bandi PNRR e Ismea dedicati all’ammodernamento del parco macchine delle imprese agricole e all’innovazione in agricoltura. Se i beneficiari sono sostanzialmente gli stessi, Pmi agricole e imprese agro-meccaniche, le due linee di finanziamento hanno massimali, spese ammissibili, cronoprogrammi e procedure differenti, per cui vale la pena di analizzarle singolarmente nel dettaglio.
Dei 500 milioni di euro stanziati dal PNRR destinati all’innovazione e alla meccanizzazione del settore agricolo, 400 milioni sono dedicati al miglioramento del parco macchine agricole e all’agricoltura di precisione per l’efficientamento delle produzioni agricole; i restanti 100 milioni sono invece destinati all’ammodernamento dei frantoi oleari. I soggetti attuatori dei bandi sono le regioni e le province autonome, coordinate dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Sarà loro compito redigere i bandi e definire le aliquote di contributo applicabile nei limiti stabiliti dal decreto. Nel caso specifico dei 400 milioni previsti dalla sottomisura ammodernamento delle macchine per l’agricoltura, i beneficiari, secondo quanto stabilito a livello europeo, dovranno essere almeno 15.000 entro il 2026. Pertanto, ciò ha comportato che il massimale richiedibile sia di 70.000 euro nel solo caso di acquisto di trattori elettrici o a biometano in sostituzione dei veicoli più inquinanti e 35.000 euro per le restanti categorie di investimento, ossia macchine e attrezzi per l’agricoltura di precisone e per l’adozione di soluzioni per l’innovazione dei sistemi di irrigazione. In ogni caso, il finanziamento a fondo perduto non può superare il 65% dell’importo di investimento, percentuale che sale all’80% nel caso dei giovani agricoltori. Tra le spese non ammesse risultano gli acquisti di impianti e macchine usate e gli investimenti destinati alla mera sostituzione di impianti o attrezzature che non comportino un miglioramento tecnologico e un minore impatto ambientale. Regioni e province autonome sono chiamate a pubblicare i bandi di attuazione del decreto entro il 31 dicembre 2023; il termine ultimo per l’acquisizione delle domande di finanziamento è fissato per il 31 marzo 2024.
Per quanto riguarda invece il Fondo Innovazione Ismea si tratta di una linea di finanziamento di 225 milioni sul triennio 2023 - 2025, ripartiti in 75 milioni su ciascun anno. Un terzo dell’intera somma verrà destinato alle imprese delle zone alluvionate di Emilia-Romagna, Toscana e Marche: 10 milioni per il 2023, 30 per il 2024 e 35 per il 2025. Possono presentare domanda le imprese agricole, ittiche e agro-meccaniche, attive da almeno due anni. In questo caso gli investimenti non dovranno essere inferiori a 70.000 euro, con un massimale cha sale a 500.000 euro. Tralasciando il comparto della pesca, gli investimenti dovranno riguardare l’acquisto di macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisone, veicoli con motorizzazione elettrica non stradali per l’agricoltura e la zootecnia, macchine e attrezzi per la zootecnia, trattrici agricole Stage V dotati di sistema ISOBUS. Per le imprese agricole la percentuale massima di contributo va dal 75% per investimenti fino a 100.000 euro e scende al 45% per gli investimenti ricompresi nella fascia 300.000 – 500.000 euro. Al massimale finanziabile andranno applicate le percentuali previste dal Reg. Ue 2022/2472 (Regolamento Aber) pari al 65%, elevabile all’80% per i giovani agricoltori. A titolo esemplificativo, per un investimento pari a 90.000 euro, il massimale finanziabile risulta pari al 75% (67.500 euro). Il contributo a fondo perduto, nel caso di un agricoltore over 41, sarà pari al 65% di 67.500, ossia 43.875 euro. Ismea garantisce inoltre un finanziamento bancario sulla quota non coperta dal contributo a fondo perduto. Per le imprese agro-meccaniche (o Pmi agricole per attività connesse), invece, il contributo concedibile è quantificato applicando direttamente le percentuali previste dal decreto (ricomprese tra il 100% per investimenti fino a 100.000 euro e il 70% della fascia 300.000 – 500.000 euro) nei limiti previsti dal Regolamento de minimis, secondo il quale gli aiuti concessi alla medesima impresa non devono superare i 200.000 nell’arco di tre esercizi finanziari. La misura sarà gestita totalmente da Ismea, che sta ultimando la documentazione per la presentazione del bando.
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