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PSA
19.09.2023 - 23:13
In un incontro congiunto tra gli assessorati all’agricoltura e alla sanità, con la presenza anche del commissario straordinario alla Psa, Vincenzo Caputo, la Regione Lombardia ha fatto il punto della situazione sulla evoluzione della Psa.
L’emergenza per il comparto suinicolo causato dall’epidemia di peste suina africana è sempre su livelli altissimi. Allevatori ed autorità sanitarie sono impegnate al massimo delle loro possibilità per evitare l’allargamento delle zone contagiate. Ad oggi i focolai riscontrati sono otto, tutti in provincia di Pavia. Le misure restrittive sono state confermate fino a novembre. Un’eventuale e ulteriore diffusione della Psa in Lombardia avrebbe devastanti per il comparto come testimoniano gli allevatori piemontesi dell’alessandrino che subiscono questa realtà da un anno e mezzo e di fatto hanno ancora gli allevamenti vuoti.
Ad oggi Regione Lombardia, che opera in stretto contatto con i Ministeri della Salute e dell’Agricoltura, non intende abbassare la guardia e conferma le misure restrittive. Pertanto restano obbligatori i prelievi per le milze (valide per 72 ore) e le visite cliniche nelle 24 ore precedenti e poi con cadenza 72 ore fino a nuove disposizioni da parte della regione stessa.
Da questa situazione sono invece escluse le ATS di Insubria, Brianza e Montagna, dove non saranno più necessari i controlli sulle milze e le visite avranno valenza di 72 ore.
Ad oggi, fa sapere una nota di Regione Lombardia sono stati abbattuti 33mila capi ai quali seguiranno adeguati ristori agli allevatori come previsto dalla legge nazionale con un fondo appositamente costituito.
Secondo il parere di Vincenzo Caputo la Lombardia ha fatto uno sforzo enorme negli ultimi cinque anni in termini di operazioni di prelievo e abbattimento dei cinghiali, ma occorre fare ancora di più perché l’obiettivo del Piano è l’eradicazione del cinghiale dai centri abitati e dai distretti suinicoli”.
Per questo sono state studiate e messe in campo due nuove misure da parte del commissario Caputo: i GOT ed i bioregolatori all’interno del nuovo “Piano di sorveglianza ed eradicazione della Peste suina africana”.
I GOT sono task force composte da una ventina di tecnici degli Assessorati della Sanità, dell’Agricoltura e dell’Ambiente, coordinati dal Commissario Straordinario, che hanno il compito dimettere in rete i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali nella definizione delle misure di contenimento della peste suina africana.
I Bioregolatori sono i soggetti abilitati al prelievo, biocontenimento e abbattimento dei cinghiali, con specifica formazione in materia di biosicurezza. Dall’elenco dei Bioregolatori possono attingere le Regioni per attività di contenimento del cinghiale, principale “veicolo” di trasmissione del virus anche attraverso le carcasse.
Il Piano, che ha una durata di cinque anni (2023-2028) e che diventerà operativo il prossimo 1° ottobre, si sviluppa su cinque linee strategiche e prevede che sia adottato da ogni Regione. Per la Lombardia l’obiettivo è l’abbattimento di 27mila cinghiali entro la fine dell’anno.
Il presidente della Commissione agricoltura lombarda Floriano Massardi stima che le perdite dell’export lombardo potrebbero arrivare a 60milioni di euro al mese se la peste suina africana si diffondesse in tutta la pianura padana. Il virus, infatti, ha un impatto economico diretto sulle aziende a causa dell’abbattimento dei suini e un impatto indiretto perché comporta l’istituzione di zone di rischio che prevedono restrizioni al movimento di suini vivi e di prodotti a base di carne di suino.
L’obiettivo è contenere e controllare la diffusione della PSA per mettere in sicurezza gli allevamenti e l’economia lombarda.
Sul sito di Confagricoltura Lombardia è stata aperta una sezione specifica dedicata alla evoluzione della situazione della Psa, alle misure atte alla prevenzione, ai divieti di spostamento e a tutte le norme relative a trasporti ed eventuali indennizzi.
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