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Suinicoltura

PSA: trovato un secondo caso a Pavia, emanate le prime disposizioni restrittive per allevamenti e macelli

Oggi pomeriggio incontro con l'Assessore Beduschi ed i vertici sanitari regionali

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I timori si sono tramutati in realtà. La Peste Suina Africana (PSA) ha fatto la sua seconda comparsa in Lombardia, sempre in provincia di Pavia, ma questa volta in allevamento di notevoli dimensioni. L’allerta è scattata tempestivamente e le prime misure di restrizione sono già state prese.

Oggi pomeriggio si terrà un incontro con le autorità locali in comune di Corteleona e Genzone alle ore 18. L’incontro era già stato fissato subito dopo il ritrovamento del primo caso e a maggior ragione, oggi, assume la massima importanza con la presenza dell’Assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, il dirigente responsabile dell’Unità organizzativa veterinaria di Regione Lombardia, Marco Farioli, oltre al presidente della Federazione nazionale di prodotto allevamenti suini, Rudy Milani e a quello regionale Davide Berta.

La conferma di questo secondo caso l’ha data lo stesso presidente della Sezione nazione suini di Confagricoltura, Rudy Milani, dopo avere sentito le autorità locali. L’allevamento risultato positivo alla PSA (positività dichiarata da IZSLER) è situato nel comune di Zinasco in provincia di Pavia.

“Confermo che la cosa è emersa per caso, afferma Milani, per effetto di una visita dell’azienda sanitaria locale fatta mercoledì scorso. I veterinari si sono travati di fronte ad una elevatissima quantità di morti in azienda, da lì è scattato l’allarme e le analisi che hanno confermato la positività alla Psa”.

  
 
 


La Regione Lombardia ha già impartito le prime misure restrittive per allevamenti, macelli e per lo spostamento dei suini diffuse dallo stesso Milani. Eccone una sintesi.
Gli spostamenti di mezzi verso i macelli oggi lunedì 28 agosto, si possono muovere liberamente. Gli spostamenti verso i macelli previsti per martedì 29, mercoledi 30 e giovedì 31 hanno bisogno di visita clinica in azienda da parte della ATS per poter essere avviati al macello. Per le camionate da venerdì compreso 1/9 in poi si potrà mandare al macello solo previo ESITO NEGATIVO dei campioni prelevati sulle carcasse dei morti e/o sangue (eseguiti entro le 96 ore precedenti). Tali prelievi hanno validità 96 ore, trascorse le quali i prelievi dovranno essere nuovamente eseguiti e si potrà mandare via il camion solo dopo l’arrivo degli esiti.  

A titolo di esempio: se un allevamento invia soggetti al macello tutti i giorni, deve avere l’Ats a fare i campioni 2 volte la settimana. Se si prevedono carichi il lunedì e il venerdì l’Ats dovrà fare il prelievo la settimana prima e avere l’esito e la settimana di carico.

Per le aziende situate in zone di restrizione 1-2-3 valgono le regole che gli sono state comunicate dall’ATS.

Gli animali destinati ai macelli Lombardi provenienti da altre regioni non hanno tali obblighi (ovviamente fatti salvi quelli nelle zone di restrizione 1-2-3).

Maggiori e ulteriori specifiche verranno comunicate nell’incontro di questo pomeriggio di Corteleona e Genzone a cui sarà possibile collegarsi anche in streaming.  

Sul tema della prevenzione sanitaria negli allevamenti, nella fattispecie contro la PSA, la preoccupazione è di tutta la filiera. Assalzoo, all’indomani del primo caso a Pavia, ha mandato una nota al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ed ai diversi ministri competenti invitandoli a “mettere in atto azioni di contenimento efficaci” ricordando al contempo che altri Stati membri dell’Unione europea quali Francia, Belgio, Repubblica Ceca, Polonia e Germania hanno ottenuto risultati positivi. Nella nota al Governo Assalzoo ha citato Assica secondo cui il settore della salumeria sta perdendo, a causa dei blocchi all’esportazione legati alla presenza della PSA sul territorio italiano, oltre 20 milioni di euro al mese. Con le conseguenti gravi conseguenze per tutta la filiera.

 

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