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Seminativi 2023

In due mesi capovolte le previsioni sulla raccolta dei seminativi

Nella Ue la siccità condiziona produzioni e qualità. Il Copa e la Cogeca chiedono un intervento urgente della DG AGRI. I pareri di Fausto Nodari, proteoleaginose di Confagricoltura Lombardia e di Francesco Fappanni, presidente sezione cereali della Libera.

In due mesi capovolte le previsioni sulla raccolta dei seminativi

Nello spazio di due mesi, le previsioni per i raccolti dei seminativi che erano inizialmente positive  sono state capovolte dalle condizioni climatiche in tutta Europa.

La produzione complessiva dell'UE per raccolti di semi oleosi e colture proteiche nonostante situazioni drammatiche in Spagna e in Italia rimanere abbastanza stabile. Tuttavia, per i cereali la situazione è piuttosto preoccupante con una produzione prevista di 256 milioni tonnellate, forse il peggiore raccolto dal 2007 e del 10% al di sotto della media degli ultimi 5 anni.

Molti agricoltori non riescono a coprire i costi di produzione. Per questo il Copa e la Cogeca stanno lanciando un appello urgente alle istituzioni europee per affrontare la situazione difficile nel 2023 e le sue probabili conseguenze per il 2024.

“La situazione italiana, dice Francesco Fappanni, presidente della sezione cereali della Libera associazione agricoltori cremonesi, non è così drammatica come descritto dal Copa Cogeca in altre aree europee, ma occorre valutare eventuali riflessi sul mercato, anche in relazione agli sviluppi che si andranno delineando in Ucraina ed in particolare con il mancato accordo sul rinnovo del corridoio umanitario per i cereali. Tuttavia su questo tema sembra già che si vada ad innescare un meccanismo speculativo, basato esclusivamente su voci. Occorre prestare la massima attenzione a questi fenomeni perché il settore è ancora in bilico, non si è ancora ripreso completamente e si potrebbero generare fenomeni inflattivi che potrebbero risultare deleteri per produttori e consumatori”.

Secondo Fausto Nodari, presidente della sezione proteoleoginose  di Confagricoltura Lombardia sulla questione del prezzo dei cereali “Può incidere maggiormente la siccità che ha colpito le produzioni degli Stati Uniti perché i paesi dell’Est Europa guardano al Cobot ed al Matif per la determinazione del prezzo, però se ci saranno dei blocchi effettivi in Ucraina ci potrebbero essere delle conseguenze sui listini…”

 

Già dall’inizio di maggio sembrava chiaro che alcuni Stati membri, come Spagna, Portogallo o Nord Italia avrebbero subito gravi perdite sulla produzione cerealicola (fino al 50%). Tuttavia, le previsioni del Copa e della Cogeca ancora valutavano che la produzione complessiva dell'UE avrebbe potuto rimanere stabile grazie ad un miglioramento delle condizioni del tempo nell'Europa settentrionale e orientale. Purtroppo, da allora allora la situazione si è andata deteriorando.

La siccità ha colpito di nuovo tutta l'UE a maggio e giugno, senza precipitazioni del tutto in alcune regioni. Ora si tirano le somme con una seria riduzione della produzione cerealicola, non solo in Spagna, Portogallo o Italia (fino al -60% rispetto al 2022), ma in tutta l'UE (es. Romania -20%, Finlandia -30%, Polonia -14%, Lituania -35% rispetto alle previsioni di maggio). Inoltre, gli scarsi livelli produttivi di cereali sono accompagnati da una seria questione qualitativa.  Anche se per i  semi oleosi e le colture proteiche rimane valida la stima produttiva di 32 milioni tonnellate per i semi oleosi, e di 3,8 per le colture proteiche.

In sintesi, l’impatto climatico su produzione e qualità può compromettere la redditività delle imprese cerealicole europee. Anche a causa degli alti costi dei principali mezzi di produzione per tutte le colture, soprattutto per l’energia ed i fertilizzanti ed il rischio inflazione crescente.

 

Le stime dei prezzi futuri sono molto bassi per i cereali (219 euro/t  per il frumento ) ed i  semi oleosi (407 euro/t per colza ) questo crea una situazione che è semplicemente insostenibile per la maggior parte degli agricoltori come indicato per Francia e Svezia.

Secondo Fausto Nodari, presidente della sezione cereali di Confagricoltura Lombardia sulla questione del prezzo dei cereali “Può incidere maggiormente la siccità che ha colpito le produzioni degli Stati Uniti perché i paesi dell’Est Europa guardano al Cobot ed al Matif per la determinazione del prezzo, però se ci saranno dei blocchi effettivi in Ucraina ci potrebbero essere delle conseguenze sui listini…”

 

In questo contesto, il Copa e la Cogeca invitano la Commissione alla flessibilità nell'attuazione della PAC.  Inoltre , chiede deroghe per il prossimo anno, a causa dell'impatto della questione  climatica sulla prossima campagna agricola . ma chiede anche la proroga della sospensione dei dazi all'importazione su ammoniaca e urea e la sua estensione ad altri fertilizzanti minerali (come sospensione delle misure antidumping). Misure che aiuterebbero gli agricoltori a far fronte ad una situazione molto difficile e che rischiano di essere schiacciati da tutte le parti.

 

 

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