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Tecniche di evoluzione assistita
07.07.2023 - 21:14
Ricardo Crotti e Cesare Soldi soddisfatti per apertura europea alle Tea
Il presidente di Confagricoltura Lombardia, Riccardo Crotti, ha colto con grande soddisfazione il cambio di passo a livello europeo sullo sviluppo delle tecnologie innovative sulla genetica.
“Le proposte della Commissione Ue in questo senso, ha detto Crotti, possono e devono contribuire in modo significativo a colmare il gap sulle tecniche di miglioramento genetico che il nostro paese e l’Europa hanno accumulato nel corso degli ultimi vent’anni e riportano al centro del dibattito la ricerca scientifica applicata al settore agricolo”.
Ma secondo Crotti gli aspetti positivi non si fermano soltanto ai miglioramenti attesi in ambito agricolo e produttivo ma anche un forte segnale di adeguamento ai tempi sul tema della transazione ambientale: la sostenibilità non può essere perseguita soltanto con divieti e limitazioni, come troppo spesso avvenuto finora, ma è necessario dare agli agricoltori valide alternative e strumenti che permettano di ridurre l’uso di fitofarmaci, fertilizzanti e lo sfruttamento delle risorse naturali senza intaccare le produttività delle proprie aziende ma contribuendo anche al loro mantenimento.
Sulla stessa lunghezza d’onda Cesare Soldi, presidente dei maiscoltori italiani e della Libera di Cremona: “Si tratta senza dubbio di una apertura di grande significato che noi agricoltori stavamo sollecitando e aspettando da tempo. Ci riserviamo comunque un approfondimento del testo presentato dalla Commissione per una valutazione più approfondita ma intanto è significativo il tentativo di fare chiarezza sulla differenza tra le nuove tecniche genomiche (NGT) e gli organismi geneticamente modificati (OGM). Dissipando, così, quelle ambiguità che hanno bloccato per anni l’intero settore della ricerca europea”.
Dunque, secondo Crotti e Soldi, la proposta della Commissione ha imboccato la strada giusta manifestando la volontà di riconoscere, con l’impiego di tecnologie innovative, l’importanza della ricerca di specie vegetali resistenti alle conseguenze del cambiamento climatico. L’applicazione di queste tecniche permetterà di fronteggiare molte delle attuali minacce alla capacità produttiva nazionale: dalle malattie fungine derivanti da eccessive precipitazioni, alluvioni ma anche una maggiore resistenza alla siccità.
Adesso l’auspicio degli agricoltori europei ed italiani è che l’iter di approvazione di una legge che regolamenti tali tecniche proceda spedito e si concluda, come annunciato, entro i primi mesi del 2024. L’impegno assunto dalla Spagna nel suo semestre alla guida del Consiglio UE, ad avviare un focus sul tema nel prossimo settembre, fa ben sperare che il dossier possa approdare in aula già a febbraio.
Intanto un segnale di apertura è arrivato dall’Italia che con il decreto sulla siccità ha introdotto la possibilità di sperimentazione in campo delle nuove tecniche.
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