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Latte

Olanda e Commissione europea: approvate misure e stanziati fondi per sostenere la chiusura di stalle.

Una misura straordinaria per favorire l'abbandono delle produzioni a favore del Green Deal

Bovine da latte

La Commissione stanzia risorse per l'abbandono delle produzioni zootecniche

Può avere una doppia chiave di lettura la decisione della Commissione europea che ha approvato, ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato dell'UE, due proposte olandesi con un budget totale di circa 1,47 miliardi di euro per l'abbandono della produzione di latte ai fini di ridurre il rilascio di azoto nelle aree di conservazione della natura. Una positiva perchè si riduce la produzione di latte in Europa e quindi il mercato ne potrebbe beneficiare, ma è anche un brutto segnale perchè si tratta di una misura che potrebbe essere replicata in altri paesi dell'Unione. 

Le misure previste contribuiranno agli obiettivi strategici dell'UE relativi al Green Deal europeo.

I Paesi Bassi hanno notificato alla Commissione l'intenzione di adottare due regimi di intervento, denominati LBV e LBV plus, per indennizzare gli allevatori per la chiusura volontaria e definitiva di allevamenti di bestiame nelle aree Natura 2000 con un sovraccarico di bestiame, come definite dalla legislazione nazionale.

I regimi, che potranno durare fino al 27 febbraio 2028, sono rivolti  ai piccoli e medi allevatori nei Paesi Bassi che chiudono volontariamente i loro siti di riproduzione, di fatto gli allevamenti. La condizione richiesta è che il loro attuale carico di rilascio di azoto nell’ambiente superi  i  livelli minimi previsti dalle normative.

I regimi di intervento previsti comportano uno stanziamento di 500 milioni di euro. L'aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette per compensare fino al 100% delle perdite subite dagli allevatori che decidono di chiudere i propri siti di allevamento di bovini da latte, suini e pollame, in particolare per quanto riguarda la perdita di capacità produttiva e dei diritti di produzione . A seconda dell'area in cui si trova il sito di produzione e riproduzione, per essere ammissibile al regime previsto,  il sito di riproduzione interessato deve avere determinati livelli minimi di carico di deposizione di azoto all'anno.

Il secondo regime, chiamato  LBV plus da 975 milioni di euro,  sarà aperto ai cosiddetti siti di riproduzione che emettono carichi di punta con un livello elevato di azoto all'anno. Come il regime LBV, sarà aperto anche agli allevatori di bovini da latte, suini e pollame e, inoltre, agli allevatori di vitelli. Anche nell'ambito di questa misura, l'aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette per compensare fino al 100% delle perdite subite dagli allevatori che decidono di chiudere i propri allevamenti, in particolare in relazione alla perdita dei diritti di produzione nonché ai costi di demolizione. Per quanto riguarda la perdita di capacità produttiva, nell'ambito del regime LBV plus, gli agricoltori interessati possono ricevere fino al 120% di indennizzo.

In base ai regimi, i beneficiari che vi aderiranno devono garantire che la chiusura della loro capacità produttiva sarà definitiva e irreversibile e che non avvieranno la stessa attività di allevamento altrove nei Paesi Bassi o all'interno dell'UE.

 

 

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