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Nitrati, spandimenti al via dal 1° novembre: anche per quest'anno non si cambia

Finchè permane la procedura di infrazione, impossibile apportare migliorie

Nitrati, spandimenti al via dal 1° novembre: anche per quest'anno non si cambia

Un webinar organizzato dal presidente della sezione economica suini di Confagricoltura Lombardia, Davide Berta, ha consentito di fare il punto sullo stato dell’arte della direttiva nitrati. A relazionare sul tema, alla vigilia dell’inizio del periodo delle limitazioni sulla distribuzione dei reflui zootecnici, il Vice Direttore Generale dell’assessorato all’agricoltura di Regione Lombardia, Andrea Azzoni, che vanta una lunga esperienza di campo sul tema nonché una solida preparazione teorica e amministrativa.

Dal suo intervento una breve sintesi che può essere utile per orientare gli allevatori alla corretta operatività a partire dal prossimo 1° novembre, data di decorrenza delle limitazioni allo spandimento delle deiezioni animali.

Per quest’anno la situazione resta invariata rispetto allo scorso anno. L’elemento più critico è costituito dal periodo di sessanta giorni di divieto assoluto di distribuzione dei reflui che andrà probabilmente dal primo dicembre al 29 di gennaio. Per contro dal primo novembre al 30 novembre si potrà operare in base al bollettino meteorologico emesso da Regione Lombardia; lo stesso criterio verrà utilizzato per il mese di febbraio per un totale di 30 aperture da collocare in questi 2 mesi.

Qualche considerazione a margine di queste disposizioni. L’andamento meteo-climatico dello scorso anno era stato particolarmente negativo con piogge autunnali intense e persistenti che avevano condizionato la possibilità delle distribuzioni nel mese di ottobre e novembre. Condizioni che quest’anno sembrano essere decisamente migliori dando la possibilità di alleggerire gli stoccaggi prima dell’avvio dei periodi di divieto e di utilizzare al meglio il periodo di apertura “a bollettino” del mese di novembre.

In passato Regione Lombardia era riuscita a contenere in soli trenta giorni continuativi il divieto assoluto di spandimento. Indicazione poi contestata dalla Commissione Ue che ha obbligato al ritorno del divieto continuativo a 60 giorni.

Tuttavia, Regione Lombardia ha strutturato da tempo la gestione del piano nitrati al meglio delle sue possibilità presentandosi nei confronti della Commissione Ue con risposte agli addebiti che sono volti ad uscire dalla procedura di infrazione. Purtroppo però, per ottenere ulteriori concessioni migliorative nella gestione del piano, occorre aspettare che l’infrazione che grava sul nostro paese venga chiusa, allineando le residue regioni in ritardo sulla risposta agli addebiti.

L’Assessorato all’agricoltura ha messo in campo diverse azioni e proposte di modifica normativa a partire dalla Direttiva Nitrati nella direzione della valutazione dell’azoto totale e non più solo dall’azoto da effluenti, alle proposte di emendamento depositate per migliorare la norma nazionale, rendendo più flessibili i periodi di divieto e più adatta la gestione degli effluenti alle mutate condizioni agronomiche e climatiche.

Tornare a ridurre da 60 a a 30 giorni il periodo continuativo di chiusura è uno degli obiettivi in coerenza con questi principi.   

Nel frattempo Azzoni ha comunicato che è stato apportato un miglioramento al modello previsionale alla base del bollettino nitrati, che dovrebbe renderlo ancora più efficacie sulla rilevazione delle condizioni presenti in campo in termini di praticabilità dei terreni, evapotraspirazione e velocità di asciugamento dei campi considerando anche le diverse tipologie di suoli, le condizioni meteo (temperatura, precipitazioni), al fine di individuare i giorni di apertura più idonei da un punto di vista agronomico e con il minor rischio ambientale per l’utilizzazione degli effluenti (e delle altre matrici azotate) in campo. E’ inoltre prevista una riduzione della dimensione delle aree omogenee su cui ricadono le aperture o le chiusure per rendere più reattivo lo strumento nel passare da un semaforo rosso ad uno verde.

Altro aspetto su cui è stata posta l’attenzione riguarda il calcolo del “surplus di azoto” sino ad oggi basato sul carico zootecnico comunale e d’ora in poi calcolato sul reale utilizzo dell’azoto zootecnico e non zootecnico in tenendo conto dell’effettiva delocalizzazione degli effluenti supportata da contratti di acquisizione e cessione. Usando questo nuovo criterio emerge un quadro meno critico della distribuzione degli effluenti nel territorio lombardo che potrà essere messo in evidenza in sede di interlocuzione con i Ministeri ed il livello Europeo.

Un’ultima annotazione relativa alle emissioni in atmosfera e la copertura dei vasconi di contenimento. Si tratta di una misura di competenza della Direzione Generale Ambiente di Regione, a cui la DG Agricoltura ha cercato di introdurre un criterio di gradualità basato sulla dimensione aziendale e su scadenze proiettate nel medio periodo anche per poter usare compiutamente i fondi Europei a supporto degli sforzi e degli investimenti delle imprese agricole lombarde.

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