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SINDACATO
07.10.2025 - 16:22
Analisi del presidente Boselli sullo stato dell'agricoltura lombarda
L’audizione della ottava Commissione agricoltura di Regione Lombardia presieduta da Floriano Massardi è stata l’occasione per fare il punto della situazione dell’agricoltura lombarda e per un’analisi delle sue principali criticità. È intervenuto, tra gli altri, Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia.
Il primo elemento che è stato considerato é di stretta attualità: la questione dei dazi imposti dal Presidente Trump all’Europa. La Lombardia è il primo esportatore verso gli Usa per un valore complessivo commerciale di circa 15 miliardi di euro. Di questi circa la metà sono dovuti all’agroalimentare, da qui la grande preoccupazione per gli scambi commerciali con gli Stati Uniti per i prossimi mesi e per il 2026.
L’altro elemento generale considerato è lo stato dell’arte relativo alla Pac, la cui riforma annunciata, nonostante le rassicurazioni della presidente Von der Leyen, all’atto pratico, nella presentazione da parte del commissario Hansen presenta grosse pecche ed è stata rigettata praticamente da tutte le organizzazioni agricole europee. Si vedrà se in sede negoziale sarà possibile apportare dei miglioramenti significativi.
«Vi sono alcuni fattori di carattere generale - ha spiegato Boselli - che preoccupano la base dei produttori agricoli, mi riferisco al clima di incertezza politica e sociale che regna in Europa, alla burocrazia e alla contrazione dei consumi e a questa Pac che è totalmente da rigettare dal momento che in Italia produciamo soltanto il 70 % del nostro fabbisogno alimentare; per non parlare degli accordi Mercosur su cui nutriamo notevoli perplessità sul fronte dell’agroalimentare. Si corre il rischio di aprire le porte di casa nostra a tanti prodotti senza alcuna contropartita commerciale, manca totalmente il principio di reciprocità nelle filiere produttive ed i ristori promessi in cambio sono del tutto insufficienti. A fronte di questa situazione vi è da dire che i prodotti DOP lombardi aiutano a sostenere i mercati e, fino a questo momento, i redditi dei produttori. Ma fino a quando? Dallo scorso mese di agosto e presumo per tutto il 2026 abbiamo avuto ed avremo problemi dovuti anche alla svalutazione del dollaro; e poi il clima di incertezza dominante che si percepisce su tutti i mercati internazionali, un esempio su tutti è costituito dalla Cina che non acquista più soia dagli Stati Uniti con le conseguenti destabilizzazioni del settore».
«Per i suini - ha detto Boselli - vedo qualche spiraglio che possa mettere fine alla drammatica situazione causata dalla Psa. Mentre percepisco dei segnali preoccupanti per quanto riguarda il latte alimentare. Fino a luglio la filiera del latte ha dato buoni risultati, mentre da qualche mese la situazione ha preso una svolta diversa per culminare con l’ultimo episodio dovuto a Italatte che ha inviato le disdette per il conferimento del latte ai suoi produttori. Brutto segnale mentre il mercato nazionale era ancora positivo, mentre dubbi vengono a guardare i mercati esteri che sono andati bene nel primo semestre per poi declinare anche grazie ad un eccesso produttivo che i paesi del Nord Europa hanno riversato sui nostri mercati. Nel nostro paese un bel contributo è senz’altro venuto dai due consorzi dei grana, in particolare dal padano, ma ora gli eccessi produttivi che si registrano lì possono appesantire il mercato anche del latte fresco».
Boselli ha concluso il suo intervento ringraziando la Regione per il documento a sostegno dell’agricoltura lombarda e citando come il possibile inizio di una nuova era il primo raccolto di riso Tea avvenuto in provincia di Pavia.
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