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Sindacale
23.12.2024 - 11:39
Si sta per chiudere un 2024 che per noi agricoltori non è certo stato un gran bell’anno, soprattutto per le questioni climatiche che hanno condizionato le produzioni tradizionali dell’agricoltura lombarda. In particolare i cereali, con tutto quello che ne consegue per le filiere che ne stanno a valle, in primis quella zootecnica.
Sono ormai anni che i cambiamenti climatici influenzano, molto più che nel passato, le produzioni e la nostra attività. Ormai è un dato di fatto. Almeno due sono le conseguenze: nel breve e nel medio lungo termine.
Nel breve periodo si rende necessario adottare strategie difensive con dei pacchetti assicurativi mirati contro i danni da calamità atmosferiche che comprendano anche eventi estremi, ma anche pensare a forme assicurative per la tutela del reddito come già avviene in qualche paese ad agricoltura avanzata. Inoltre si rende indispensabile cominciare a modificare i piani colturali: se da un lato il riscaldamento climatico consente, più di prima di riuscire a praticare la doppia coltura, dall’altro la sempre più frequente carenza idrica ne limita la possibilità. Dunque, scelte varietali accurate.
Nel più lungo termine sarà indispensabile riuscire a potere utilizzare in pieno campo i risultati della ricerca sulle biotecnologie innovative in particolare le Tea, a cui sembra che la Commissione europea, finalmente, abbia fatto delle aperture.
Ma per cercare di recuperare competitività la nostra agricoltura e quella europea devono poter contare su di forte sostegno ed incentivazione da parte della politica europea. Ci aspettiamo molto dalla nuova commissione europea appena costituita.
Dopo le proteste degli agricoltori europei della scorsa primavera le prime dichiarazione della Presidente Von der Leyen sembrano incoraggianti, così come quelle del commissario all’agricoltura Christophe Hansen verso un ripensamento delle politiche agricole europee ed in particolare per il “green deal” e degli accordi commerciali con i paesi del Mercosur. In questo contesto è chiaro che, come chiediamo da anni la Pac, strumento di attuazione degli indirizzi politici, debba essere rivista.
Su questo ci conforta la nomina del nostro presidente Giansanti al vertice degli agricoltori europei rappresentati nel Copa che ha già delineato le sue principali linee guida nella recente assemblea di Confagricoltura e di cui abbiamo fornito un ampio resoconto su questo nostro sito.
Un cenno finale ad alcuni comparti significativi per l’agricoltura lombarda. Per la zootecnia se da un lato la redditività ha avuto un andamento soddisfacente, dall’altro non possiamo manifestare una crescente preoccupazione, ampiamente manifestata ai vertici politici regionali con cui peraltro collaboriamo con reciproca soddisfazione, segnatamente con l'assessore Beduschi, per le questioni sanitarie. Psa, blue tongue e influenza aviaria minacciano continuamente le nostre aziende. Il problema è molto serio e merita una seria considerazione anche a livello europeo.
Una certa preoccupazione desta la situazione della cerealicoltura che nel 2024 non ha avuto un andamento soddisfacente, oltre alle questioni climatiche già accennate, anche i prezzi non hanno sostenuto il comparto. Situazione che ha colpito anche le aziende zootecniche in cui la perdita di foraggi aziendali ha raggiunto punte anche del 40%.
La vitivinicoltura, altro fiore all’occhiello dell’agricoltura lombarda, si è mantenuta su buoni livelli anche se si è vista un certa contrazione dell’export, soprattutto a livello nazionale, ma comunque con il mantenimento un buon livello del valore.
Il florovivaismo e l'ortofrutta, particolarmente attivi in alcune specifiche aree geografiche della regione, hanno continuato a distinguersi per la loro consolidata presenza nel panorama delle attività lombarde.
Infine, qualche considerazione interna. Nel corso del 2024 abbiamo iniziato un processo di riorganizzazione interna degli uffici, in stretta collaborazione con le Unioni di livello provinciale, operazione che consideriamo di completare nel corso del prossimo anno. Tra le attività di cui ci dovremo occupare in modo più presente la questione della comunicazione ed i rapporti con la società. E’ indispensabile che la nostra categoria recuperi credibilità e consenso presso i consumatori.
Concludo con i migliori auguri di Buone Feste e di un prospero e sereno anno nuovo ai soci ed agli agricoltori lombardi.
Antonio Boselli
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