Cerca

Sindacale

Emergenza idrica: Regione Lombardia chiede lo stato di calamità

Incontro in Regione: Boselli, le imprese sono in ginocchio, necessario attivare misure di ristoro

Emergenza idrica: Regione Lombardia chiede lo stato di calamità

Emergenza idrica, Regione Lombardia chiede lo stato di calamità

Agricoltura lombarda in ginocchio: la Regione chiede lo stato di calamità.  

Come richiesto da Confagricoltura Lombardia, si è tenuto ieri, 11 giugno, negli uffici regionali un vertice del “Tavolo acqua”, istituito negli anni scorsi per far fronte a problemi di siccità, ma che ora deve affrontare problemi opposti: eccesso di acqua che ha impedito in molti casi le semine in gran parte del territorio lombardo e che rischia di compromettere l’intera annata agraria.

E i risultati non si sono fatti attendere visto che Attilio Fontana, presidente della Regione su input dell’assessore Alessandro Beduschi, ha avviato l’iter per il riconoscimento dello stato di calamità.

Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, ha illustrato nel corso dell’incontro i gravi problemi dovuti all’eccesso idrico segnalati alla sede regionale da tutti gli uffici territoriali, e al termine ha commentato molto positivamente la richiesta avanzata dalla Regione: “La decisione di chiedere al Ministero lo stato di calamità costituisce senza dubbio un risultato significativo, del quale ringraziamo Regione Lombardia. Sarà ovviamente importante riservare massima attenzione alle tempistiche di concessione di questa misura, che ci auguriamo più brevi possibile, per poi andare incontro alle necessità che abbiamo evidenziato”.

In particolare Confagricoltura ha sollecitato l’applicazione di deroghe e flessibilità  in seguito  alle principali emergenze che gli agricoltori stanno affrontando (con riferimento alla Pac, ai Psr ed ai relativi e onerosi adempimenti burocratici), con l’obiettivo di attenuarne l’impatto sui prodotti finiti di qualità, soprattutto Dop,  in un contesto produttivo in cui il maltempo ha fortemente compromesso l’approvvigionamento delle materie prime.

Se dal Ministero verrà accolta la richiesta per lo stato di calamità, si dovrà procedere al ristoro dei danni alle imprese, accompagnato anche da una serie di provvedimenti complementari: sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari,  degli adempimenti e versamenti per lavoratori dipendenti e autonomi,   e dei termini per adempimenti e versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali sino a fine anno e senza l’applicazione di sanzioni e interessi; moratoria della quota capitale di tutti i finanziamenti in essere per 12 mesi. Ed ancora, avvio delle procedure per delimitare le aree colpite e accertare i danni, con l’obiettivo di accedere - in deroga - agli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale (decreto 102/2004). Si è chiesto anche di riservare ai territori colpiti l’accesso dedicato e senza scadenza dei termini dall’evento alle procedure di Agricat; la deroga totale alle regole BCAA 7 per il 2024 relative al Psp della Pac 2023/2027; l’attivazione e l’utilizzo della riserva di crisi Pac della Ue, e l’anticipo dei pagamenti Pac 2024.

Il tavolo ha poi sollecitato deroghe in ordine all’utilizzo dei fitofarmaci (già assicurate dalla Regione per le coltivazioni della cipolla, della patata e del pomodoro), il credito agevolato, il prolungamento della stagione irrigua oltre il 30 settembre, deroghe ai disciplinari di produzione integrata e biologica, ed agli strumenti finanziari messi in campo attraverso Ismea.

 

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Confagricoltura

Caratteri rimanenti: 400