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Carne bovina
06.11.2023 - 17:44
Nel 2022 in Italia sono aumentate le vacche nutrici in controtendenza rispetto alla Ue
In occasione dell’incontro del direttivo della Sezione carne bovina di Confagricoltura Lombardia, il presidente Matteo Biancardi, ha fatto il punto sulla situazione economica del comparto ed una analisi dei mercati.
Nel corso del 2022 nella Unione europea si è avuta una riduzione della produzione di carne bovina pari al 2,5% rispetto all’anno precedente. Le punte più elevate si sono avute in Germania con un meno 10%, in Francia con meno 4% e Polonia, meno 2%.
Sempre nella Ue si deve registrare che il numero di vacche nutrici è in diminuzione da tre anni consecutivi; complessivamente se ne sono perse 240mila, di cui ben 150mila in Francia.
Per contro in Italia, le vacche nutrici hanno fatto registrare un considerevole aumento negli ultimi 15 anni. Soprattutto quelle di origine francese: siamo arrivati a 40mila Limousine e 9mila Charolaise. Ma stanno andando piuttosto bene anche le razze da carne italiane: Piemontese che si distingue per storia e tradizione da tutte le altre, bene anche Podolica, Maremmana e Chianina; mentre la Marchigiana e la Romagnola sono in leggera contrazione.
Per quanto riguarda le macellazioni si è assistito ad un brusco calo: meno 7,5% lo scorso anno. Contrazione peraltro già iniziata nel 2021; macellazioni in diminuzione anche i primi mesi del 2023 con un meno 10%.
In sintesi si è verificata una contrazione del comparto con meno importazioni ed un aumento dei costi di produzione; in seguito la siccità è andata a completare un quadro di mercato particolare. Nel 2022 abbiamo importato gli stessi capi del 2015. Fenomeno che si è ripetuto anche nei primi mesi del ‘23 anche se in modo attenuato per quanto riguarda l’ingrasso.
Tuttavia, per quanto riguarda i prezzi lo scorso anno non è andata male, ora invece si sta assistendo ad una battuta d’arresto preoccupante che sta durando ormai da troppo tempo.
In questo quadro fatto di luci ed ombre è da segnalare l’iniziativa di Regione Lombardia che ha convocato uno specifico incontro nei giorni scorsi a cui è già previsto un aggiornamento per i primi giorni di novembre. All’incontro non era presente l’assessore Beduschi ma si è avuto modo di constatare la sua sensibilità a tutela del comparto. Nello specifico, in quella sede, si è parlato molto di carne sintetica, che di certo rappresenta un problema anche se non così imminente.
Secondo la Sezione carne, occorrerebbe invece mettere l’accento sulla Pac insufficiente, sulla scarsa redditività e sulla sostenibilità delle produzioni magari con un progetto volto alla sua certificazione. Il consumatore è sensibile su questi temi, su cui vi è attenzione anche da parte del Consorzio carni bovine doc di Mantova. Con la nuova Pac i bovini da carne saranno i più penalizzati, inoltre se in Lombardia le vacche nutrici non sono particolarmente rappresentate l’ingrasso è invece molto importante.
Infine la Sezione ha trattato un argomento di ordine sanitario di stretta attualità: la malattia emorragica del cervo. Malattia che si è diffusa nella Francia del sud dalla Spagna dove è endemica. Essa, soprattutto nelle vacche da latte, fa ridurre di molto le produzioni. La mortalità non è molto elevata circa l’1% ma è pericolosa per il calo di prestazioni. Il nostro problema è che importiamo circa 20mila vitelli la settimana dalla Francia, ragione per cui è stato fatto un protocollo con la Francia relativo alla importazione di bestiame vivo, peraltro di non semplicissima attuazione anche a detta dei francesi. Sono malattie vettoriali che si stanno diffondendo e con cui dobbiamo convivere; non sono preoccupanti per la sanità umana ma possono colpire gli aspetti commerciali, per cui è necessario interloquire ed allertare i Servizi sanitari ed il Ministero.
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