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benessere animale
10.05.2023 - 17:41
Avicoltura: presa di posizione del governo sul benessere animale negli allevamenti avicoli moderni
Con riferimento al benessere animale nell’ambito degli allevamenti professionali vi è da registrare una netta presa di posizione del Governo nella figura del sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio Giacomo la Pietra, il quale ha affermato che: “Il miglioramento genetico in ambito allevatoriale e nello specifico delle varie specie allevate per la produzione alimentare è in atto da decenni con l’obiettivo di incrementare nel settore le produzioni e la loro qualità per ovviare alle crisi alimentari, nutrizionali ed economiche di epoche, contesti e popoli diversi. Con il tempo i progressi della ricerca scientifica hanno consentito inoltre di affinare le tecniche di allevamento per tutelare il benessere animale e la sostenibilità delle produzioni”.
Soddisfazione espressa dal presidente della Sezione avicola di Confagricoltura Lombardia, Mauro Zanotti: “Con queste affermazioni il Governo del nostro Paese avalla il lavoro degli allevatori e della ricerca scientifica per il lavoro svolto indirizzato non solo nel sostegno delle produzioni di qualità, alla base del sistema agroalimentare del nostro paese, ma certifica anche che questo corrisponde, insieme alle buone tecniche gestionali, alle esigenze di un allevamento moderno e responsabile che vede il benessere degli animali al centro degli sforzi degli allevatori”.
Nello specifico le dichiarazioni dell’esponente del Governo, che erano riferite alla selezione genetica dei polli a rapido accrescimento, ma che evidentemente sono estensibili a tutti i comparti zootecnici, rivalutano il ruolo degli allevatori, le loro tecniche gestionali ed il ruolo della selezione che sono in linea con il benessere animale e la sostenibilità delle produzioni.
Questa è la sintesi della risposta del sottosegretario La Pietra ad una interrogazione parlamentare presentata da 15 senatori per chiedere ai ministri competenti di intervenire a tutela degli allevatori di polli prodotti a scopi alimentari.
Con questa precisazione il Governo assicura quindi che: “L’allevamento avicolo nell’Unione europea e in Italia si attua nel rispetto di una rigorosa normativa verticale sulla protezione del pollo da carne che non ha uguali nel panorama internazionale”. Oltre a questa importante affermazione si può certamente aggiungere che la normativa in vigore nella Unione europea riguarda anche gli aspetti sanitari negli allevamenti che garantiscono la salubrità degli animali oggetto di allevamento e di conseguenza dei prodotti alimentari, nella fattispecie la carne, derivanti dai comparti zootecnici.
In seguito alle precisazioni del Governo appare evidente la delusione dei movimenti animalisti, su tutti Animal Equality secondo cui l’allevamento dei polli a rapido accrescimento sarebbe “Palesemente in contrasto con quanto disposto dall’articolo 13 del trattato sul funzionamento dell’unione europea che riconosce gli animali quali esseri senzienti con la direttiva 98/58/CE del consiglio del 20 luglio 1998 riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, che prescrive, in particolare, che agli animali non vengano provocati dolori sofferenze o lesioni inutili”.
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